Ocse-Pisa, senza private studenti italiani 7 posti più su

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APCOM – Senza le scuole private il miglioramento delle competenze degli studenti 15enni italiani, registrato nel 2009 dall’Indagine Pisa-Ocse resa pubblica nei giorni scorsi a Parigi, sarebbe stato molto più evidente: il dato si evince scorrendo il rapporto finale dello stesso ‘Programme for international student assessment’, in base al quale l’Italia pur recuperando alcune posizioni staziona sempre a metà della classifica composta dai 65 paesi (34 dell’area Ocse) che hanno messo a disposizione una rappresentanza dei loro studenti della scuola superiore.

APCOM – Senza le scuole private il miglioramento delle competenze degli studenti 15enni italiani, registrato nel 2009 dall’Indagine Pisa-Ocse resa pubblica nei giorni scorsi a Parigi, sarebbe stato molto più evidente: il dato si evince scorrendo il rapporto finale dello stesso ‘Programme for international student assessment’, in base al quale l’Italia pur recuperando alcune posizioni staziona sempre a metà della classifica composta dai 65 paesi (34 dell’area Ocse) che hanno messo a disposizione una rappresentanza dei loro studenti della scuola superiore.

Le tabelle riportate dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico indicano che gli esiti, in media meno brillanti, degli iscritti alle private pesano non poco sulla media finale raggiunta in tutti e tre gli ambiti esaminati: senza la scuola privata – che oggi il quotidiano Repubblica ha definito ‘la vera zavorra del sistema’ – nella ‘lettura e comprensione dei testi’ l’Italia, si sarebbe classificata sette posti più in alto, quindi al 22esimo e non al 29esimo; anche in ‘matematica’, per la quale i 15enni italiani hanno fatto registrare 483 punti, risalendo così di tre posizioni rispetto al 2006, la risalita sarebbe potute essere di cinque posizioni in più; stesso discorso per le ‘scienze’, che collocano ufficialmente l’Italia, seppure in risalita, pur sempre al 35esimo posto.

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