Ocse: 3 docenti su 4 avrebbero bisogno di formazione digitale

Agli italiani, compresi i docenti, mancano le competenze digitali di base: sono impreparati ad affrontare le sfide della digitalizzazione.
Tre insegnanti su quattro avrebbero bisogno di “formazione Ict”, contro una media Ocse del 58%. Le incompetenze sono dovute alla scarsa formazione dei lavoratori (in genere, compresi quelli della scuola) e alla scarsa conoscenza di aspetti tecnici necessari per stare al passo con i tempi.
E’ quanto si evince dal rapporto Ocse, “Skills Outlook 2019 – Thriving in a digital world”. Nonostante gli strumenti digitali e le connessioni a Internet siano presenti in maniera capillare nelle scuole italiane, la metà degli studenti sembra non utilizzarli al meglio per studiare.
Secondo l’Ocse, la presenza dei computer con accesso alla Rete “non è sufficiente per migliorare le prestazioni degli alunni”, perché molto dipende da come queste opportunità vengono utilizzate per migliorare lo studio.
Il Corriere della Sera ha ricordato come il direttore del Directorate for Education and Skills dell’OCSE, Andreas Schleicher, ricordi da anni che “La scuola digitale richiede modelli didattici innovativi e aperti“, bocciando il modello tradizionale di insegnamento basato su “lezione – libro di testo – studio individuale/compiti a casa – compito in classe – interrogazione“. E sempre sul giornale di via Solferino si legge che “se è fuor di dubbio che negli ultimi due anni si sia investito sulla scuola, invertendo una tendenza pluriennale di tagli e scarsità di risorse, va detto che a poco serve avere copertura Wi-Fi in tutti gli ambienti scolastici se la didattica rimane legata a modelli del passato“.
La carenza che si registra nella scuola è in linea con quella registrata a livello complessivo nel paese.
Secondo lo studio, il livello di conoscenza generale degli italiani è simile a quello dei cileni, greci, lituani, slovacchi e turchi: tutti riuniti sotto la categoria “gruppo con il ritardo digitale più consistente“.
Questa carenza degli italiani è registrata dall’Ocse “sia come individui che come lavoratori” ed è quella che impedisce al nostro paese di fare la differenza sul mercato globale e di progredire sui vari mestieri sempre più dominati dalla presenza del digitale.
Nonostante il 71% degli italiani (tra 16 e 74 anni) sia in grado di navigare in Internet, solo il 36% degli italiani (tra i 16 e i 64 anni) è in grado di usare la Rete in modo “vario e complesso”, cioè un passo oltre la navigazione. Si tratta della percentuale più bassa fra i Paesi analizzati, ben lontana dalla media del 58%.