Occupazioni scuola, Valditara: “Devastare gli edifici non è manifestazione del pensiero. Dopo il mio intervento niente più danni”

Il ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara in occasione della presentazione del suo libro “La scuola dei talenti”, torna a parlare delle occupazioni a scuola, che nelle ultime settimane hanno catturato l’attenzione.
“L’esempio del preside che dorme a scuola è il tema delle occupazioni. Sono intervenuto in modo deciso e da allora in poi non sono stati più causati danni. Al “Virgilio” hanno preso alla lettera il “chi rompe paga”, dice il Ministro.
“Tutelare il patrimonio pubblico dalle devastazioni dovrebbe essere normale per chiunque. Lo Stato deve pagare milioni di euro di danni, sono soldi che pagano i cittadini. Le immagini del “Severi” di Milano erano impressionanti. Aule distrutte, computer gettati, idranti scaricati per tutta la scuola. Una scuola chiusa per tre settimane cosa c’entra con la libertà di pensiero?“, si chiede il Ministro.
“Preferisco l’autogestione all’occupazione. Devastare la scuola non è manifestazione di pensiero. Mi fa piacere che i ragazzi abbiamo cambiato rotta, spero che le parole possano essere servite a qualcosa”, conclude.
In precedenza, nel corso di un Question Time alla Camera, Valditara aveva detto: “In questo senso c’è una circolare del Ministero che, tra le altre cose, ricorda ai dirigenti scolastici la necessità di addebitare agli studenti responsabili le spese per i danni e per le pulizie e, più in generale, per il ripristino delle aree dedicate alla didattica”.
Il Ministro ha annunciato una stretta sulle occupazioni, con una norma che dovrebbe arrivare a breve, dedicata proprio agli occupanti violenti.