Occupazione: per le donne 20 punti in meno rispetto agli uomini. Mancano asili nido e tempo pieno a scuola

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Il tasso di occupazione degli uomini tra i 15 e i 64 anni in Italia ha raggiunto il 71,3%, riducendo il divario con la media europea, che si attesta al 75,4%. Lo scarto si è ridotto a 4,1 punti percentuali, in miglioramento rispetto ai 4,3 punti del quarto trimestre del 2023. I dati emergono dalle tabelle rese note dall’Eurostat.

Nella fascia di età compresa tra i 25 e i 54 anni, considerata la più rilevante per il mercato del lavoro, la distanza è ancora più contenuta: in Italia il tasso di occupazione è 84,4%, contro l’87,5% della media europea.

Occupazione giovanile

Il tasso di occupazione tra i giovani tra i 15 e i 24 anni presenta una differenza significativa tra Italia ed Europa. Se la media europea per gli uomini si attesta al 36,9%, in Italia il valore scende al 23,6%. Il divario aumenta ulteriormente se si considera l’intera popolazione giovanile, comprendendo anche le donne: il tasso totale in Europa è pari al 34,8%, mentre in Italia si ferma al 19,2%, in calo di oltre un punto percentuale rispetto al trimestre precedente. Il distacco con la media UE sale così a 15,6 punti percentuali.

Occupazione femminile

Le donne in Italia registrano una partecipazione al lavoro inferiore rispetto alla media europea in tutte le fasce d’età. Tra i 25 e i 54 anni, il tasso di occupazione è del 64,6%, mentre nei Paesi UE raggiunge il 77,8%. Il divario con gli uomini italiani della stessa età è di quasi 20 punti percentuali.

Anche considerando l’intera fascia tra i 15 e i 64 anni, il tasso di occupazione in Italia è del 62,2%, ma con una forte differenza di genere: 71,3% per gli uomini e 53,1% per le donne. Il divario tra i due generi è cresciuto a 18,2 punti percentuali, in aumento rispetto ai 17,7 punti del trimestre precedente.

Mancano asili nido e tempo pieno a scuola

Nella fascia tra i 55 e i 64 anni, il tasso di occupazione femminile è del 49,2%, inferiore di 10,6 punti rispetto alla media UE del 59,8%. La differenza aumenta nella fascia 25-54 anni, con un divario di 13,2 punti. Tra i 15 e i 24 anni, il tasso di occupazione delle donne è ancora più basso: 14,5% in Italia, rispetto al 32,5% europeo, segnando una differenza di 18 punti percentuali.

Le difficoltà per le donne italiane nel mondo del lavoro sono amplificate dalla necessità di conciliare famiglia e professione, in un contesto caratterizzato da scarsa disponibilità di servizi come asili nido e scuole a tempo pieno.

I dati MIM sul tempo pieno a scuola

Secondo i dati diffusi dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, per l’anno scolastico 2025/2026, il tempo pieno si conferma una scelta diffusa, con una media nazionale del 51,2%. Il dato evidenzia una tendenza consolidata nella preferenza delle famiglie verso un modello scolastico che offre un maggiore supporto educativo e organizzativo.

L’analisi dei dati regionali mostra però un’Italia divisa. Alcune regioni registrano percentuali elevate di adesione al tempo pieno, con il Lazio al primo posto con un 70,8%, seguito da Emilia-Romagna (65,1%) e Piemonte (64,1%).

Al contrario, altre regioni presentano percentuali significativamente più basse. La Sicilia si colloca all’ultimo posto con un 20,7%, seguita da Puglia (31,7%) e Calabria (36,4%).

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