Occupazione cresce del 3%, ma PIL fermo all’1,1%. Osservatorio: “Si punta su settori meno produttivi come Istruzione”

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Nel biennio tra il quarto trimestre del 2022 e lo stesso periodo del 2024, l’occupazione è cresciuta del 3%, mentre il PIL si è fermato all’1,1%. Questo squilibrio è stato accompagnato da un calo della produttività media del lavoro, spiegabile sia con l’ingresso nel mercato di lavoratori “marginali”, favorito dalla perdita del potere d’acquisto dei salari nel biennio inflattivo 2021-2022, sia con la distribuzione dell’aumento occupazionale in comparti a basso valore aggiunto. Questa la conclusione pubblicata dall’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani.

Settori trainanti ma meno produttivi

I dati dell’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani evidenziano che, nel biennio analizzato, l’incremento occupazionale si è concentrato in tre settori principali: per ogni 100 nuovi occupati, 42 sono entrati nel commercio, 19 nel settore pubblico – che comprende anche istruzione, sanità, difesa e pubblica amministrazione – e 14 nell’edilizia. Soltanto 10 nuovi posti hanno riguardato la manifattura e 2 il comparto energetico.

Questa dinamica ha comportato una redistribuzione dell’occupazione verso settori a più bassa produttività, che già nel 2024 assorbivano oltre la metà del totale degli occupati.

Dinamiche salariali e prospettive

Il calo delle retribuzioni reali nel 2021-2022, dovuto all’inflazione, ha incentivato le imprese ad assumere a salari ridotti, anche in presenza di una domanda contenuta. Il commercio, che da solo occupa un quarto della forza lavoro, ha mostrato un aumento del 5% degli occupati e un calo della produttività del 4,2%, riflettendo una tendenza al ricorso a mansioni precarie e saltuarie.

Le assunzioni nella scuola

Ricordiamo che l’incremento delle assunzioni nel settore dell’istruzione è in parte conseguenza degli obiettivi fissati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che prevede l’immissione in ruolo di 70.000 docenti entro il 2026 attraverso nuove procedure concorsuali e una revisione del percorso di formazione iniziale. Un piano non ancora concluso che si trova al suo secondo step con l’indizione del cosiddetto concorso PNRR2. Previsto un terzo concorso per concludere quanto progettato con il Piano.

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