Obbligo scolastico. Mandati a zappare la terra invece che a scuola: denunciati 20 genitori
La verifica sulla dispersione scolastica condotta dai carabinieri ha portato al deferimento in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Crotone di 20 genitori, responsabili di non aver mandato a scuola i loro figli mancando all'obbligo scolastico.
La verifica sulla dispersione scolastica condotta dai carabinieri ha portato al deferimento in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Crotone di 20 genitori, responsabili di non aver mandato a scuola i loro figli mancando all'obbligo scolastico.
Le scuse dei genitori, come ad esempio improbabili ( e senza alcuna certificazione medica) malattie dei giovani, non sono state sufficienti per giustificare l'abbandono scolastico,
Sono tutte famiglie italiane (solo una coppia è di nazionalità romena). In alcuni casi i minori sono figli di contadini che rinunciano ad andare a scuola per aiutare i genitori nei campi, ritrovandosi a 11 anni a lavorare la terra, decondo i genitori una necessità, spiegano.
Alcuni purtroppo andranno a ingrossare le fila della criminalità locale, per evitarlo i carabinieri di Petilia da quattro anni controllano i registri delle scuole. Tutto è iniziato quando i militari hanno notato il figlio di un esponente di un cosca passare tutte le mattine nel bar del centro del paese. Sono andati a controllare nella scuola dove risultava iscritto, e scoprire, non senza difficoltà, che mancava dalla scuola da tre mesi.
Da quel momento le forze dell’ordine hnno iniziato una crociata ottenendo col tempo la massima collaborazione di presidi e docenti. Dopo due settimane di assenza senza certificazione medica parte la segnalazione: il primo anno le denunce erano state 28, l’anno seguente 26, poi 22 e infine quest’anno 20.
Inoltre secondo un progetto, la caserma ha aperto le sue porte a 500 studenti, per discutere di legalità, codice della strada, droga con annessa offerta di panino con nutella offerto ai ragazzi che non guasta mai.