Obbligatorietà vaccini, Codacons: legge nazionale sarebbe contraria alla giurisprudenza

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Nei giorni scorsi, abbiamo riferito sull’obbligatorietà delle vaccinazioni in Toscana per l’iscrizione dei bambini al nido e alla scuola dell’infanzia. 

Vaccini obbligatori al nido e alla materna in Toscana

Sull’onda dei casi di meningite e di quanto stabilito in Toscana, si è poi parlato di una possibile legge nazionale come requisito per le iscrizioni ai nido e alla scuola.

Sulla questione, riguardante la possibilità di una legge a livello nazionale, è intervenuto, su vacciniinforma.it, il Presidente del Codacons, Carlo Rienzi, il quale ha espresso la sua netta contrarietà, supportata dalla giurisprudenza in materia.

Rienzi, infatti, ricorda la recente sentenza del Tribunale per i minorenni di Bologna, secondo cui non è possibile imporre ai genitori la vaccinazione dei figli per la frequenza a scuola.

Nella sentenza si legge “gli approfondimenti istruttori svolti hanno chiarito che il rifiuto opposto dai genitori è lungi dal denotare incuria verso la figlia ma è dettato dall’intento di evitare i rischi per la salute della medesima a seguito dello stesso vaccino in aderenza a quanto sostenuto da una non irrilevante corrente nell’ambito della medicina scientifica. Del resto è noto che non si può escludere con assoluta certezza la possibilità per cui, a seguito del vaccino, subentrino conseguenze nocive anche di natura permanente sul minore sottoposto al trattamento, come implicitamente riconosciuto dallo stesso legislatore, nella L. 210 del 1992, quando ha previsto un indennizzo per i danni biologici conseguenti alle vaccinazioni.  Né il rifiuto di procedere alla vaccinazione può integrare un comportamento pregiudizievole nei confronti della minore sotto il diverso aspetto dell’impedimento alla frequenza scolastica, atteso che con l’art. 47 del DPR n. 355 del 1999 lo Stato Italiano, nell’ambito di una nuova politica, intesa a controbilanciare la tutela della salute pubblica con quello del diritto alla persona all’autodeterminazione consapevole, in ossequio ai principi espressi dagli ordinamenti di molti Stati membri della UE (ove le vaccinazioni non sono imposte bensì consigliate), ha eliminato il divieto di ammissione scolastica del minore non sottoposto alle vaccinazioni d’obbligo”.

Secondo il Tribunale di Bologna, dunque, il fatto di non far vaccinare i propri bambini non si tratta di incuria ma la scelta è dettata dalla volontà di evitare rischi per la salute d a seguito dello stesso vaccino, in coerenza con  quanto sostenuto da una non irrilevante corrente nell’ambito della medicina scientifica.

Anche il Tar del FVG ha emesso una sentenza contraria al fatto di costringere i genitori a vaccinare i figli.

Le sentenze suddette, ha affermato infine Rienzi, nel caso di una legge nazionale sull’obbligatorietà delle vaccinazioni per le iscrizioni a scuola, aprirebbero la strada a numerosi ricorsi da parte delle famiglie.

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