Nuovo Pei, Sierri (UGL Lazio): “Presenti troppe criticità, ascoltare di più le famiglie”

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Sulla riforma del PEI, emanata dal precedente ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, sono parecchie le istanze sollevate dalle famiglie giunte anche alla segreteria di UGL Lazio la quale, nella persona del responsabile Armando Valiani, ha espresso preoccupazione per quella che sembra avere tutte le caratteristiche di un’inversione di rotta nel processo di inclusione dei ragazzi con disabilità.

Lo afferma Emanuela Sierri, membro della Segreteria Ugl Lazio, specializzata in attività di sostegno e coordinatrice di progetti legati all’inclusione che hanno visto coinvolte famiglie e associazioni sportive come Special Olympics, che spiega: “Dal concetto di esonero da materie di studio (meccanismo di assegnazione del sostegno con l’introduzione del “debito di funzionamento”) fino alla formalizzazione di ore di lezione svolte fuori dalla classe per l’alunno con disabilità, ecco un elenco di criticità, con l’auspicio che il nuovo Dicastero possa integrare e migliorare questo strumento di progettazione didattica. La prima riguarda l’introduzione del concetto di esonero. Gli alunni con disabilità possono essere esonerati da alcune materie di studio, con la conseguenza di aprire un percorso  differenziato. Dalle linee guida si evince inoltre che è il consiglio di classe a decidere, escludendo le famiglie. In questo modo gli alunni verranno affidati totalmente all’insegnante di sostegno o agli educatori, escludendoli dal gruppo classe o da un’eventuale attività inclusiva. La seconda criticità riguarda l’automatismo nell’assegnazione delle ore di sostegno. Impostazione che non è più in base alla certificazione clinica (la quale prevedeva per le disabilità gravi art. 3 comma 3 Legge 104/92, il massimo della copertura), ma sul concetto di “debito di funzionamento”.

Il nuovo automatismo parte dal concetto che ci sia uno standard di normalità a cui gli alunni devono rispondere e in base a questo viene delineata l’entità del debito.

La standardizzazione prevista si sofferma su quello che manca per rispondere a un normotipo di riferimento.

Sul piano culturale è chiaramente  un passo indietro, con la diversità non più vista come risorsa, ma come gap da colmare. L’ultima delle criticità segnalate riguarda le ore fuori dalla classe.

La domanda “l’alunna/o è sempre in classe?”, presente nel PEI, è infatti uno dei segnali più critici insieme all’esonero da alcune materie.

Il nuovo modello, infatti, da una parte legittima la possibilità di portare fuori della classe un alunno per un certo numero di ore, dall’altra riapre le porte al concetto di “aule di sostegno” e attività individuali.

“Auspichiamo pertanto – conclude Sierri – che su queste problematiche siano ascoltate le famiglie”.

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