Nuovo PEI, osservazione e interventi sul contesto: barriere e facilitatori. Compilazione sezioni sei e sette

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Nuovo PEI, guida alla compilazione delle sezioni n. 6 e n. 7.  Prosegue l’approfondimento di Orizzonte Scuola sulle modalità di compilazione delle 12 sezioni del modello nazionale di piano educativo individualizzato, adottato con DI n. 182/2020, che ha altresì definito nuove modalità di assegnazione delle risorse di sostegno e adottato le relative Linee Guida.

Sezioni

Queste le 12 sezioni costituenti il PEI:

  1. Quadro informativo
  2. Elementi generali desunti dal Profilo di Funzionamento
  3. Raccordo con il Progetto Individuale
  4. Osservazioni sull’alunno per progettare gli interventi di sostegno didattico
  5. Interventi sull’alunno: obiettivi educativi e didattici, strumenti, strategie e modalità
  6. Osservazioni sul contesto: barriere e facilitatorifacilitatori universali: autoanalisi docente 
  7. Interventi sul contesto per realizzare un ambiente di apprendimento inclusivo 
  8. Interventi sul percorso curricolare (secondaria I gradosecondaria II grado scuola infanzia e primaria) – Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (PCTO) – programmazione differenziata, chi decide – Il percorso di studi dello studente con disabilità e la validità del titolo
  9. Organizzazione generale del progetto di inclusione e utilizzo delle risorse
  10. Certificazione delle competenze con eventuali note esplicative
  11. Verifica finale/Proposte per le risorse professionali e i servizi di supporto necessari
  12. PEI redatto in via provvisoria per l’anno scolastico successivo per i soli alunni che si iscrivono per la prima volta a scuola ovvero che già iscritti e frequentanti, vengono certificati nel corso della frequenza FAQ

Approfondisci: GLOSupplenze docente sostegnoCaratteristiche PEIFAQ MI

Sezione 6 – Osservazioni sul contesto: barriere e facilitatori

Per la sezione n. 6 il modello di PEI prevede un unico campo aperto non strutturato, che le scuole possono compilare con flessibilità massima, tenendo conto di esigenze, conoscenze ed esperienze maturate rispetto alla prospettiva bio-psico-sociale alla base della classificazione ICF dell’OMS.

Le osservazioni sul contesto, dunque, vanno effettuate dai docenti della sezione/classe tenendo conto della prospettiva bio-psico-sociale, al fine di individuare (una volta osservato l’alunno – Sezione 4) elementi che rappresentano barriere da rimuovere e facilitatori da valorizzare nella progettazione degli interventi educativi e didattici, al fine di creare un ambiente inclusivo (in ambito scolastico, bisogna stare attenti ad alcuni elementi che sono allo stesso tempo barriere e facilitatori: nelle Linee Guida viene riportato l’esempio dell’utilizzo di materiale appositamente predisposto per l’alunno con disabilità, vistosamente diverso da quello dei compagni; tale materiale, da un lato, facilita senz’altro l’apprendimento ma, dall’altro, può essere rifiutato perché segno evidente di diversità).

Barriere e facilitatori sono costituiti dai fattori contestuali, che si distinguono in fattori personali e fattori ambientali, e sono in rapporto con le Funzioni del Corpo, le Attività Personali e la Partecipazione sociale, rendendone possibile il funzionamento ovvero migliorandolo (facilitatori) oppure ostacolandolo (barriere).

Quanto ai fattori personali, nelle Linee Guida si suggerisce di osservare alcune dimensioni di contesto personale e come queste possano facilitare oppure ostacolare il funzionamento dell’alunno nell’apprendimento e partecipazione sociale (ad esempio: abitudini consolidate, capacità di adattamento ai cambiamenti ed altre variabili come la motivazione, la gestione delle emozioni, gli stili attributivi, l’autoefficacia e l’autostima).

I fattori ambientali sono estrinseci all’individuo e, secondo la prospettiva dell’ICF, corrispondono agli atteggiamenti, all’ambiente fisico, all’ambiente sociale e ad altri fattori legati a prodotti e tecnologie.

Nel contesto scolastico, tramite l’osservazione, si individuano facilmente gli elementi dell’ambiente fisico, ossia i facilitatori e le barriere fisiche (ad esempio barriere architettoniche, locali eccessivamente rumorosi, carenza di tecnologie specifiche, mancanza di supporti per l’autonomia personale …). Più complessa è invece l’osservazione degli elementi del contesto sociale, in riferimento al quale vanno osservati le relazioni con insegnanti e adulti di riferimento e con il gruppo dei pari, valutandone l’influenza positiva o negativa.

Quanto agli atteggiamenti, si devono considerare soprattutto i facilitatori che promuovono l’inclusione. Nei casi in cui si manifestino problemi di comportamento, tali da poter creare tensioni con il gruppo classe e le famiglie, è opportuno prevenire e  limitare quanto più possibile atteggiamenti di rifiuto o emarginazione.

Nelle Linee Guida, infine, partendo dalla constatazione che negli ambienti di apprendimento la diversità individuale è la regola (non l’eccezione) e che non ci si dovrebbe basare su livelli di apprendimento standard, si suggerisce di individuare non solo facilitatori individuali (rivolti al singolo) ma anche facilitatori universali, come ad esempio le due seguenti strategie: didattica flessibile (si propongono modalità di svolgimento delle attività didattiche adeguate alle esigenze di ciascuno studente, evitando una proposta unica per tutta la classe); proposte ridondanti e plurali [si propongono attività basate su molteplici forme di fruizione-somministrazione-valutazione, considerando canali comunicativi diversi, lasciando scegliere le modalità più efficaci per ogni studente e valorizzando varie possibilità di esprimere gli output dell’apprendimento. Ad esempio, l’uso del canale uditivo (esposizione orale dell’insegnante) potrebbe essere rafforzato o compensato utilizzando un rinforzo visivo sia verbale (testi scritti proiettati sulla LIM) sia non verbale (immagini o video). Sono preferibili, affinché l’attività svolta sia efficace, lezioni che prevedano attività operative capaci di coinvolgere tutti i sensi o altre funzioni corporee o cognitive].

Un ambiente d’apprendimento organizzato facendo ricorso a facilitatori universali, non esclude sempre interventi di personalizzazione per l’alunno con disabilità, tuttavia, se necessari, saranno assai più semplici da organizzare e più efficaci.

Un contributo all’individuazione di facilitatori universali in ambito scolastico è stato fornito dall’UNESCO con uno strumento di autoanalisi che presenta una serie indicatori, per ciascuno dei quali sono poste delle domande finalizzate a verificare se si mettono o meno in campo i predetti facilitatori universali ed eventualmente ad intervenire in tal senso [(tale strumento può essere adattato al contesto della singola scuola); pag. 25 e 26 Linee guida].

Questa la sezione n. 6:

Sezione 7 – Interventi sul contesto per realizzare un ambiente di apprendimento inclusivo

Come per la sezione precedente, il modello di PEI prevede per la sezione n. 7 un unico campo aperto non strutturato, da compilare con flessibilità, e completato dallo spazio per eventuali revisioni e da quello per la verifica conclusiva degli esiti.

Dopo avere effettuato l’osservazione del contesto nella sezione precedente, nella presente il GLO definisce gli interventi da attivare per realizzare un efficace ambiente di apprendimento inclusivo, ai sensi dell’articolo 9 del DI n. 182/2020, attuativo di quanto disposto dal D.lgs. n. 66/2017, valorizzando i facilitatori e rimuovendo le barriere individuate.

Nella sezione, dunque, vanno riportate le azioni progettate e da porre in essere al fine di rimuovere le barriere del contesto o almeno di ridurne gli effetti negativi, attraverso l’impiego di apposite strategie organizzative o supporti compensativi, e vanno riportati anche i facilitatori da valorizzare per favorire il successo del progetto di inclusione.

Nelle Linee Guida, si sottolinea che gli interventi da porre in essere e riportare nella sezione devono essere considerati realizzabili e riguardano sia i fattori di contesto individuali che quelli universali, in modo che gli stessi (interventi) vadano oltre le esigenze dell’alunno con disabilità, essendo la classe un unico ambiente di apprendimento. 

Nella sezione, come detto all’inizio, è possibile riportare eventuali modifiche, a seguito di una verifica intermedia del PEI.

E’ prevista, inoltre, la verifica conclusiva degli esiti, per cui occorre inserire i relativi risultati, come vediamo nell’immagine seguente:

(PEI secondaria secondo grado)

(PEI infanzia, primaria e secondaria primo grado)

Riforma sostegno, adempimenti 2020/21: PEI provvisorio entro il 30 giugno e curricolo studente

Modelli PEI, normativa e allegati

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