Nuovo Governo: scuole aperte in estate per recupero apprendimenti, più docenti, tutti in cattedra a settembre, lotta all’abbandono. Le reazioni
Un piano per la ripresa dell’occupazione e, in generale, per il mondo del lavoro, rapporti consolidati con l’Europa, ma soprattutto grande attenzione alla scuola. Sono i punti principali illustrati dal presidente incaricato Mario Draghi ai partiti minori durante il secondo giro di consultazioni. Oggi chiuderà gli incontri con le formazioni di maggior peso: Pd, Iv, Leu, Fdi, Fi e Lega.
Spiega Manfred Schullian delle minoranze linguistiche: “Draghi ha parlato tanto dell’ambiente, del lavoro e delle imprese e lì ha detto che bisogna evitare di erogare contributi a fondo perduto, ma bisogna finanziare le imprese per consentire a loro di poter riprendere l’attività una volta superata la crisi”.
Ultimo punto, connesso al Recovery Plan, “tre grandi riforme: pubblica amministrazione, giustizia civile e fisco”.
La scuola, dunque, sarà al centro del programma di governo presieduto da Mario Draghi. Più volte, nel passato, l’ex governatore della BCE aveva parlato di giovani e istruzione: “I giovani – aveva detto in un discorso del settembre 2017 al Trinity College di Dublino – non vogliono vivere di sussidi. Vogliono lavorare e accrescere le opportunità della loro vita”.
Lotta all’abbandono scolastico
Istruzione e giovani, insomma, sono i due principali investimenti produttivi da compiere. Serviranno risorse per ridurre l’abbandono scolastico, per aumentare il numero dei laureati, soprattutto di quelli che scelgono materie scientifiche.
Ricerca
Non solo: molto si dovrà investire anche in ricerca, e rafforzare le connessioni tra le Università e il mondo delle imprese. Tutto questo sarà possibile anche con i quasi 29 miliardi previsti dal Recovery Plan.
Rivedere il calendario scolastico
Non è finita: per Draghi, secondo quanto apprende l’AGI, sarà necessario rivedere il calendario e assumere più docenti. La scuola pare davvero essere una priorità per il futuro premier. L’ex numero uno della Bce non ha spiegato come intenderebbe agire, ma ha fatto capire che è possibile un prolungamento delle lezioni scolastiche oltre i termini previsti.
Assunzioni e tutte le cattedre coperte a settembre
Tra i punti riferiti dai piccoli partiti che riguardano il programma del futuro Governo, c’è la volontà di intervento sulle assunzioni dei docenti e sulla tempistica di assegnazione delle cattedre.
In cima all’agenda di Governo, Draghi avrebbe detto: “Lavorare da subito perché a settembre tutte le cattedre siano assegnate e i docenti siano in classe dal primo giorno del nuovo anno scolastico“.
Il premier incaricato avrebbe infatti sottolineato che bisogna evitare che ci siano quest’anno molte migliaia di cattedre vacanti come lo scorso anno, alla ripresa dopo l’estate.
Sasso (Lega), bene Draghi, stabilizzare precari
“Saluto positivamente le dichiarazioni del Presidente incaricato Mario Draghi, che avrebbe comunicato ai partiti di voler assumere più insegnanti e di evitare assolutamente il triste fenomeno delle cattedre vacanti a settembre. La soluzione più immediata ed opportuna è quella di stabilizzare i precari con almeno 36 mesi di servizio, come richiesto dalla stessa Unione Europea nella direttiva n°70 del 1999. In questo modo stabilizzeremmo professionisti che insegnano già da anni e che hanno subito l’abuso nella reiterazione dei contratti a termine e garantiremmo la continuità didattica per i nostri studenti. Finalmente, in discontinuità col passato, si darebbe attenzione al più importante dei capitali: il capitale invisibile, il capitale umano. I nostri ragazzi, il nostro futuro”. Così il deputato della Lega Rossano Sasso, membro della Commissione Cultura.
Cisl, allungare calendario è dire con dad si è giocato. Gissi, assunzioni docenti? Ripescare ‘doppio canale’ Mattarella
“Allungare a prescindere il calendario scolastico significa far credere che con la Dad la scuola ha scherzato. Siamo convinti che c’è bisogno di recuperare per tanti ragazzi che nono sono stati raggiunti dai docenti per motivi tecnici e per diversità di condizione socio-economica, E’ chiaro che per questi casi saranno gli stessi professori ad attivare iniziative di recupero”. Lo afferma la segretaria della Cisl Scuola Maddalena Gissi. “Quello che suggerisco è che si parli da subito di un ordinato avvio dell’anno scolastico – aggiunge – noi che conosciamo la lentezza burocratica e i limiti ideologici della politica, abbiamo ben chiara la soluzione per una ripresa tranquilla e in presenza. Ci aspettiamo l’apertura di un dialogo che sino ad oggi non c’è stato, così come siamo interessati a rendere la scuola una perla del governo. Mi auguro che il presidente incaricato sia interessato alla scuola a partire dal Recovery e dai provvedimenti. Abbiamo bisogno di investimenti strutturali sulla scuola capaci di risolvere i problemi che ci portiamo dietro da più di dieci anni e i tagli che abbiamo subito, riconoscendo anche la capacità del personale senza contratto. La Cisl propone da tempo una soluzione strutturale, già sperimentata in Alto Adige, voluta quando il presidente Mattarella era ministro dell’Istruzione: il doppio canale. Da una parte i concorsi e dall’altra il servizio, l’esperienza e noi, aggiungiamo, un percorso o di formazione in servizio – conclude – risolvibile come una sorta di specializzazione della durata di uno o due anni”.
Presidi, dare a ogni istituto potere assunzione. prolungare calendario? Sì ma per un tempo contenuto
“Ci sono 800mila posti di insegnamento e oltre 200mila sono scoperti. Bisognerebbe assumere oltre 200mila docenti ed è fattibile se daremo alle scuole il potere di assumere, magari attraverso una forma di concorso alleggerita. Se il presidente incaricato sta pensando a una riforma strutturale la accogliamo con favore”. Lo ha detto il presidente dell’Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli. Sull’ipotesi di prolungamento dell’anno scolastico sottolinea: “se si tratta di un prolungamento relativamente contenuto si può fare, ricordo che il mondo della scuola sta lavorando da settembre, non si può proseguire ad libitum”.
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