Nuovo Contratto dirigenti scolastici sottoscritto in via definitiva: aumenti di stipendio di 240 euro. Ecco le novità: il TESTO

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E’ stato sottoscritto in via definitiva, oggi 7 agosto, all’Aran, il Contratto nazionale di lavoro per L’Area Istruzione e Ricerca per il triennio 2019/21. Il nuovo CCNL prevede aumenti stipendiali di circa 240 euro lordi al mese. Gli arretrati probabilmente arriveranno già il prossimo mese.

Cosa è previsto

Le principali novità:

  • Lo stipendio tabellare viene rideterminato in 47.015,73 euro.
  • La retribuzione di posizione di parte fissa viene incrementata a 60 euro da gennaio 2021.
  • La parte variabile della retribuzione di posizione è stata pienamente riconosciuta come materia di contrattazione integrativa nazionale.
  • La mobilità interregionale rientra nelle relazioni sindacali e diventa pienamente esigibile per i dirigenti in servizio fuori regione fino alla concorrenza del 60% dei posti annualmente vacanti e disponibili.
  • Ricondotta pienamente alla contrattazione integrativa la mobilità territoriale dei dirigenti scolastici.
  • Welfare integrativo: lavoro agile, affiancamento dei dirigenti scolastici affidato a colleghi esperti, estensione della portata di particolari forme di congedo come quello per i genitori e quello per le donne vittime di violenza.

Aumenti stipendio

Lo stipendio tabellare annuo lordo di 45.260,73 euro è incrementato, dalle date sotto indicate, dei seguenti importi mensili lordi da corrispondersi per 13 mensilità:
– dal 1 gennaio 2019 di € 84,00;
– rideterminato dal 1 gennaio 2020 in € 130,00;
– rideterminato dal 1 gennaio 2021 in € 135,00.

Il valore della retribuzione di posizione parte fissa dei dirigenti scolastici ed AFAM è incrementata, a decorrere dal 1 gennaio 2021, di 60 euro mensili lordi per 13 mensilità.

Il nuovo valore a regime annuo lordo per 13 mensilità della retribuzione di posizione parte fissa dei dirigenti scolastici ed AFAM è rideterminato in 13.345,11 euro.

Aran: “Rilevanti novità”

“Sotto il profilo normativo, tra le più rilevanti novità è possibile annoverare la definizione della disciplina dell’istituto del lavoro agile, di cui alla Legge 81/2017, adeguando di conseguenza anche il sistema delle relazioni sindacali” spiega l’Aran.

“Il percorso innovativo intrapreso negli ultimi anni nella Pubblica Amministrazione prosegue poi con l’introduzione della figura del mentor, ossia un dirigente o professionista esperto che viene chiamato, su base volontaria, ad affiancare il personale neo-assunto durante i primi mesi di servizio. Sono stati rivisitati alcuni istituti normo-economici previsti dal precedente CCNL come, ad esempio, la tutela nei confronti del personale affetto da gravi patologie che richiedono terapie salvavita.

Assume pari rilievo la rivisitazione della mobilità interregionale per i dirigenti scolastici a cui è riconosciuta la possibilità di passare, nel limite del 60% dei posti disponibili annualmente, nei ruoli della regione richiesta, fatta salva la capacità assunzionale e, dunque, i contingenti dei posti regionali messi a concorso.

Anche sotto il profilo delle relazioni sindacali, l’accordo introduce più ampi ambiti di informazione, confronto e contrattazione integrativa. Le parti, inoltre, hanno ritenuto opportuno valorizzare l’Organismo paritetico dell’Innovazione, che viene reso obbligatorio, confermandone la costituzione presso il MIM per il settore scolastico e costituendolo ex novo presso il MUR per Università e Afam e presso i singoli enti per il settore Ricerca.

Il nuovo contratto consente di riconoscere aumenti medi del 3,78% parte dei quali destinati a retribuzione di risultato. Le amministrazioni potranno inoltre riconoscere ulteriori incrementi fino allo 0,22% del monte salari. Per i dirigenti scolastici saranno inoltre utilizzabili le specifiche ed ulteriori risorse destinate dalla legge di bilancio per il 2022 all’incremento del Fondo per la retribuzione di posizione e di risultato. Il CCNL ribadisce il percorso di valorizzazione dei risultati raggiunti dai dirigenti, ponendo l’accento sulla graduazione della retribuzione accessoria. Si differenzia, inoltre, la retribuzione di risultato riconoscendo in modo selettivo retribuzioni significativamente più elevate” conclude la nota dell’Aran.

Sindacati soddisfatti

“Sul piano disciplinare siamo riusciti a mitigare il rischio di licenziamento in caso di recidiva, escludendo alcune tipologie di violazioni, e limitandolo solo a casi che comportano sospensioni di elevata durata” commenta lo Snals Confsal che considera il contratto appena firmato “come un ulteriore avanzamento dei diritti dei dirigenti che potrà essere completato con il prossimo CCNL, per il quale auspichiamo una rapida emanazione dell’atto di indirizzo”.

“Un intervento necessario – osserva il Segretario generale della Uil Scuola Rua Giuseppe D’Aprile – che porterà a un miglioramento significativo delle condizioni lavorative dei dirigenti, spesso caricati di responsabilità che vanno oltre le proprie competenze”.

“Oltre all’aspetto economico, circa 200 euro di aumento lordo a regime a far data 1 gennaio 2021 – ricorda Rosa Cirillo, responsabile nazionale Uil Scuola Dirigenti Scolastici – sono stati fatti passi in avanti nel telelavoro, sul fronte disciplinare e sulle assenze per malattia”.

“Siamo soddisfatti per i risultati conseguiti, ma sottolineiamo il forte ritardo con cui arriva questo rinnovo. Chiediamo, dunque, l’apertura immediata della trattativa per il nuovo triennio, tenuto conto che la firma definitiva del CCNL apre un’importante fase di contrattazione integrativa e confronto nazionale per l’attuazione di gran parte degli istituti previsti dal contratto” scrive la Flc Cgil in una nota.

TESTO

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