Nuovo concorso straordinario per diplomati magistrale e laureati in SFP, Anief: molti docenti ancora esclusi
Comunicato ANIEF – Il Governo starebbe seriamente pensando ad un secondo concorso riservato per salvare i diplomati magistrale dalla mannaia del Consiglio di Stato che li ha estromessi dalle GaE oltre che per assorbire i tantissimi laureati in Scienze della formazione primaria che campeggiano nelle graduatorie: si tratta di un progetto, riservato a personale docente abilitato all’insegnamento, del quale si è fatto portavoce il Senatore Mario Pittoni (Lega), presidente della VII Commissione di Palazzo Madama, anticipando ieri sera la volontà di affrontare la questione dei docenti di Infanzia e Primaria sul proprio profilo Facebook.
Marcello Pacifico (Anief): L’idea di ridurre il servizio ci può trovare d’accordo, ma l’accesso va allargato: nel precedente concorso, ci sono state troppe categorie di esclusi. Se si vuole davvero ridurre il contenzioso, bisogna prima approvare delle leggi ben fatte e non discriminanti.
LA PROPOSTA
La proposta sembra già a buon punto: al momento – scrive oggi Orizzonte Scuola – è in cantiere, ma potrebbe vedere la luce nelle prossime settimane. Scorrendo la bozza, si scopre che la disposizione consiste in un emendamento che modifica l’articolo 4, comma 1-quinquies del Decreto-legge 12 luglio 2018, n. 87, convertito nella legge del 9 agosto 2018, n. 96, recante “Disposizioni urgenti per la dignità dei lavoratori e delle imprese”. Stiamo parlando del concorso riservato per i diplomati magistrale prima inseriti nelle Graduatorie ad esaurimento dopo il provvedimento giurisdizionale e poi estromessi dopo la doppia sentenza negativa del Consiglio di Stato. In quel decreto dello scorso anno si avviava un concorso a cattedra riservato e semplificato per quel personale docente del primo ciclo con due anni di servizio specifico anche non continuativo, su posto comune o sostegno, nel corso dell’ultimo ottennio.
COSA SERVE PER ACCEDERE
Il nuovo emendamento punterebbe invece a bandire un concorso bis per i docenti che siano forniti del titolo di abilitazione all’insegnamento conseguito presso i corsi di laurea in scienze della formazione primaria o di analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente, oppure attraverso il conseguimento del diploma magistrale con valore di abilitazione o analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia, entro l’anno scolastico 2001/2002. La novità, rispetto allo scorso anno, è che dovranno aver svolto, sempre nel corso degli ultimi otto anni scolastici, a
LA POSIZIONE DELL’ANIEF
Secondo il sindacato Anief, il dimezzamento degli anni di servizio per l’accesso al concorso riservato per diplomati magistrale e laureati in Scienze della formazione primaria, in assoluto, sarebbe anche una buona notizia: la novità viene però decisamente depotenziata dal momento in cui il concorso continuerà a preclude l’accesso a tantissimi docenti.
“Ci troviamo davanti all’ennesima procedura concorsuale – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – che rischia di essere illegittima prima ancora di essere pubblicata, perché lascia fuori in modo ingiustificato dei diplomati magistrale che hanno prestato il servizio precedentemente al 2009, i tanti laureati di scienze della formazione primaria i cui anni di tirocinio continuano ad essere riconosciuti come servizio, tutti gli educatori il cui titolo di accesso non è anch’esso ritenuto valido, nonché i docenti che hanno prestato servizio nella scuola paritaria”.
“Da verificare – continua Pacifico – è anche la posizione, anch’essa probabilmente non contemplata, dei tanti precari che hanno insegnato su sostegno senza specializzazione, il cui servizio non è però considerato utile ai fini del punteggio per il posto comune. E lo stesso vale per il servizio prestato per 180 giorni non consecutivi. Invitiamo, pertanto, i promotori dell’emendamento al decreto 87 dell’anno scorso ad adoperarsi per dare la possibilità di partecipare al concorso straordinario bis anche a queste categorie di candidati. In caso contrario, Anief dichiara pubblicamente di essere pronta da subito a difenderli nelle sedi legali opportune”.