Nuove responsabilità per il personale scolastico con il Piano di prevenzione della corruzione (PTPC)

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Dal primo settembre 2016, in sede di prima applicazione della disciplina alle istituzioni scolastiche, decorre il termine per l'attuazione delle misure previste nei PTPC (e nei PTTI).

Dal primo settembre 2016, in sede di prima applicazione della disciplina alle istituzioni scolastiche, decorre il termine per l'attuazione delle misure previste nei PTPC (e nei PTTI).

Il Piano Triennale di prevenzione della corruzione (PTPC), come previsto dall'articolo 1 della Legge 6 novembre 2012, n. 190, è in sostanza lo strumento attraverso il quale l'amministrazione descrive il “processo” finalizzato ad implementare una strategia di prevenzione del fenomeno corruttivo od attuare misure finalizzate a contrastare o ridurre il rischio di comportamenti corrotti.




Non emergono responsabilità in capo, ovviamente solo sul DS, ma anche nei confronti di tutto il personale scolastico con rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato e determinato, a tempo pieno e a tempo parziale, nonché il personale comandato o utilizzato a qualsiasi titolo, partecipare al processo di gestione del rischio e all'implementazione della strategia di prevenzione prevista dal Piano.

L'USR del FVG ha emanato una circolare nella quale si evincono gli obblighi e doveri che ricadono sul personale scolastico: “Il comma 14 dell'articolo 1 della legge n. 190/2012 afferma che anche in capo a ciascun dipendente vige il dovere di rispettare le misure di prevenzione previste dal Piano; in caso di violazione si profilerebbe per quest'ultimo l'illecito disciplinare ciò, in particolare, è strettamente legato all'obbligo di rispettare il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici (d.P.R. n. 62/2013). 

Tutti i dipendenti sono tenuti:

1) alla conoscenza del piano di prevenzione della corruzione a seguito della pubblicazione sul sito istituzionale nonché alla sua osservanza ed altresì a provvedere, per quanto di competenza, alla sua esecuzione;

2) alla conoscenza ed all'osservanza del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici di cui al DPR n. 62/2013 al fine di assicurare la qualità dei servizi, la prevenzione dei fenomeni corruttivi, il rispetto dei doveri costituzionali di diligenza, lealtà, imparzialità, buona condotta e servizio esclusivo alla cura dell'interesse pubblico;  

3) a compilare apposita dichiarazione al fine di rendere note le possibili situazioni di conflitto d'interesse. In ogni caso, al loro sorgere, le situazioni di conflitti di interesse dovranno essere rese immediatamente note con dichiarazione scritta al Dirigente scolastico responsabile o per i dirigenti al direttore/coordinatore regionale;  

4) al rispetto degli obblighi di astensione di cui all'articolo 6 bis, L. 241/1990 e articolo 6, commi 2 e 7 del Codice di comportamento;  

5) ad assicurare la propria collaborazione al Responsabile della prevenzione della corruzione ed ai Referenti per la prevenzione della corruzione segnalando le eventuali difficoltà incontrate nell'adempimento delle prescrizioni contenute nel PTPC e attraverso il diretto riscontro di ulteriori situazioni di rischio non specificatamente disciplinate dal PTPC; 

6) a segnalare al proprio superiore gerarchico eventuali situazioni di illecito nell'amministrazione di cui sia venuto a conoscenza, fermo restando l'obbligo di denuncia all'autorità giudiziaria o alla Corte dei conti o segnalare al proprio superiore gerarchico condotte che presume illecite, di cui sia venuto a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro.

7) laddove i dipendenti svolgano attività ad alto rischio di corruzione, a relazionare, tempestivamente al proprio dirigente in merito ad ogni eventuale anomalia riscontrata ed inoltre al rispetto dei tempi procedimentali. 

8)  La responsabilità dei dipendenti ai sensi dell'articolo 1, commi 14 e 44, L. 190/12, l 'eventuale violazione da parte dei dipendenti (ivi compreso il personale dirigenziale) delle disposizioni dei Codici di comportamento o delle misure previste dal presente piano per la prevenzione della corruzione costituisce illecito disciplinare , fermo restando le ipotesi in cui la suddetta violazione dia luogo anche a responsabilità penale, civile, amministrativa e contabile. Il DPR 62/2012 recante “Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell'articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165” prevede all'articolo 8 rubricato “Prevenzione della corruzione” che “[…] il dipendente rispetta le prescrizioni contenute nel piano per la prevenzione della corruzione”.

Insomma nuove responsabilità in capo al personale scolastico.

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