Nuove regole per la verifica dell’età online per i minori su social e siti web: i principi fondamentali secondo l’EDPB

Negli ambienti digitali, la protezione dei minori rappresenta una priorità crescente, tanto più alla luce della presenza pervasiva di contenuti e servizi potenzialmente non adatti ai più giovani. Per rispondere a queste esigenze, lo scorso febbraio l’European Data Protection Board (EDPB) ha pubblicato uno statement ufficiale (Statement 1/2025 on Age Assurance) che definisce i principi essenziali per la verifica dell’età nel rispetto della normativa europea in materia di protezione dei dati personali.
Le differenti modalità di verifica dell’età
La verifica dell’età può avvenire attraverso diverse modalità, come la semplice autodichiarazione, la stima basata su determinati segnali digitali oppure la verifica documentale. Qualunque sia il metodo scelto, però, l’EDPB sottolinea l’importanza di conciliarne l’efficacia con la tutela dei diritti fondamentali degli utenti, in particolare dei minori.
Uno dei punti centrali è il principio di proporzionalità. Le soluzioni adottate per determinare l’età devono essere coerenti con il livello di rischio e limitarsi allo stretto necessario, senza generare un trattamento eccessivo dei dati personali. Per esempio, non è giustificato richiedere la verifica dell’età per accedere a contenuti innocui destinati a un pubblico generico.
Il documento dell’EDPB Scarica il documento rimarca anche il principio di minimizzazione dei dati: bisogna raccogliere soltanto le informazioni strettamente necessarie. Non serve, quindi, conoscere l’età esatta, ma soltanto se un utente ha superato o meno una determinata soglia. Soluzioni tecniche come la tokenizzazione – in cui un servizio riceve un semplice “sì” o “no” rispetto al superamento dell’età minima – possono aiutare a preservare la privacy.
Altro aspetto centrale riguarda la trasparenza. Gli utenti devono essere messi nella condizione di comprendere chi tratta i loro dati, per quali finalità e con quali strumenti. Questa chiarezza è ancora più rilevante quando il trattamento riguarda soggetti minorenni, ai quali l’informazione deve essere resa con linguaggio semplice e accessibile.
Infine, viene richiesto un approccio orientato alla responsabilità e alla progettazione consapevole. Ciò significa che le tecnologie per la verifica dell’età dovrebbero essere pensate fin dalla fase iniziale per garantire il rispetto delle regole, con particolare attenzione alla sicurezza, alla prevenzione degli abusi e alla possibilità di scelta da parte dell’utente.