Ritorno a scuola, le Regioni: “Con due positivi in classe, auto-sorveglianza di 5 giorni per i vaccinati, quarantena di 10 giorni con Dad e test alla fine per i non vaccinati”. Bianchi: “Priorità alla scuola in presenza”

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Ritorno in classe in piena sicurezza. Il governo e le Regioni si muovono per garantire una ripresa delle lezioni in presenza dopo lo stop per le vacanze di fine anno.

Alla vigilia di Capodanno si è svolta una riunione tra i ministri dell’Istruzione Patrizio Bianchi, della Salute Roberto Speranza e il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga e gli assessori regionali alla Salute.

Al centro della riunione, a quanto si apprende, un primo confronto in vista della riapertura delle scuole dopo le feste di Natale. L’obiettivo è coniugare la garanzia della scuola in presenza con la tutela della salute a fronte dell’aumento dei contagi.

Secondo quanto raccolto, durante il suo intervento, il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, avrebbe ribadito la necessità di tutelare la scuola in presenza: “Per il Governo è fondamentale tutelare la didattica in presenza”, avrebbe detto nel corso del suo intervento.

“È prioritario ridurre l’area dei non vaccinati e allargare ancora quella dei vaccinati per non sovraccaricare gli ospedali”, avrebbe detto Speranza, che avrebbe sottolineato la necessità di considerare “molto seriamente sia l’estensione dell’obbligo a tutti che l’estensione del green pass rafforzato al mondo del lavoro”.

Poi avrebbe aggiunto: “Il 2022 sarà un anno che nei prossimi mesi, a gennaio, avrà pesantemente a che fare con la pandemia. In questi giorni i confronti sono intensissimi con gli altri ministri europei per valutare quanto l’aumento dei casi di questa variante avrà una ricaduta sulle ospedalizzazioni, il vero nodo da comprendere. Ma è evidente che la pandemia sarà ancora il principale ostacolo dei primi mesi del 2022”. 

La proposta delle Regioni al Governo

Secondo quanto raccolto, le Regioni hanno proposto nuove norme sulla quarantena. Visto l’avvio della campagna vaccinale 5-11 anche per le scuole elementari e la prima media – così come già succede per quelle successive – la proposta è di prevedere, nel caso di due studenti risultati positivi in una classe, solo l’auto-sorveglianza (5 giorni) per i ragazzi vaccinati e la quarantena di 10 giorni con Dad (quest’ultimo caso laddove previsto) e test al termine dell’isolamento per i non vaccinati. Nelle scuole dell’infanzia resterebbe la quarantena di dieci giorni per tutti con tampone con un solo caso positivo. La proposta avrebbe trovato diversi punti di condivisione da parte del Governo.

Le eventuali novità, però, sarebbero rimandate, al momento, prima dell’Epifania (il 5 gennaio) quando ci sarà un Consiglio dei Ministri che dovrebbe varare altre misure.

Le Regioni: “Garantire l’attività scolastica in presenza”

”Garantire il più possibile l’attività scolastica in presenza, velocizzare ed incentivare la vaccinazione della popolazione pediatrica, mettere in campo azioni per garantire tassi di ospedalizzazione sostenibili: questi i temi al centro di un confronto che abbiamo avuto oggi con i ministri Bianchi e Speranza e a cui hanno partecipato gli assessori alla salute”. Così il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, e l’assessore dell’Emilia-Romagna, Raffaele Donini, coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni.

”Si è trattato di un incontro positivo e costruttivo in cui abbiamo prospettato al Governo alcune ipotesi di intervento che, sulla falsariga di quanto è stato fatto con l’ultimo decreto, alleggeriscano anche il mondo della scuola sul fronte dei protocolli, delle quarantene e dei tamponi attualmente previsti“, aggiungono.

“Si tratta di proposte tecniche – proseguono Fedriga e Donini – che vogliamo approfondire e condividere con l’esecutivo con il duplice obiettivo di proteggere gli ospedali gravati sempre più da ricoveri dovuti a Sars-cov2 e permettere una ripresa dell’anno scolastico in presenza, considerando l’andamento della curva epidemica che appare trainato proprio da una progressione importante nella fascia che va da 6 a 13 anni”.

“L’occasione – concludono Fedriga e Donini – ha permesso anche una condivisione dei dati e la riproposizione di alcune ’emergenze nell’emergenza’, ovvero la necessità di rafforzare con ulteriori azioni ed ampliamenti il reclutamento del personale nel servizio sanitario e l’esigenza di correlare le scelte di politica sanitaria nella fase emergenziale ad una corrispondente e puntuale copertura finanziaria”.

Brusaferro: “Vaccinare il più possibile”

La situazione,  giorno dopo giorno, preoccupa soprattutto nella fascia 5-11 dove la vaccinazione va a rilento. Al Corriere della Sera, il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, lancia un appello: “Spero che durante queste festività i genitori, seguendo le indicazioni dei pediatri, portino i bambini ai centri vaccinali. È importante metterli al sicuro dal rischio del Covid. La ripresa della scuola è imminente ed è bene che i piccoli possano tornare sui banchi bene equipaggiati anche contro il virus”.

L’attenzione resta alta e sullo sfondo il governo agita la mossa dell’obbligo vaccinale e dell’allargamento del super green pass a tutti i lavoratori pubblici e privati.

A partire dal 10 gennaio, comunque, oltre un milione di studenti dovrà trovare una misura alternativa per recarsi in classe: fino al 31 marzo vige l’obbligo di Green pass rinforzato rilasciato a guariti o vaccinati per salire su tutti i mezzi di trasporto: aerei, treni, navi, bus, metro, tram e pullman. Dall’obbligo di green pass restano esclusi gli under 12 e gli esenti dal vaccino.

Decreto Covid, dal 31 dicembre scattano le misure per la quarantena. Dal 10 gennaio super green pass anche sui mezzi pubblici. DECRETO in Gazzetta Ufficiale [PDF]

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