Nuove Indicazioni nazionali, presidi ANP: “Docente ‘innamorato’ non solo della propria disciplina, ma soprattutto degli alunni”

L’Associazione Nazionale Presidi (ANP) ha preso parte il 15 aprile 2025 a un incontro al CSPI, dedicato alla discussione della bozza delle Indicazioni 2025, redatta da una commissione guidata dalla professoressa Perla. L’ANP ha presentato una serie di osservazioni finalizzate ad arricchire e integrare il documento, nella prospettiva di un maggiore allineamento con il quadro normativo attuale.
Le osservazioni dei presidi ANP
Per punti le osservazioni dell’ANP:
Il concetto di “magister”
Nel documento in esame è presente il riferimento al principio non multa, sed multum, che valorizza la qualità dell’apprendimento. A partire da tale premessa, l’ANP ha proposto di riformulare il profilo del docente “magister”, affinché non si limiti a essere solo “innamorato” della propria disciplina quanto, soprattutto, dei propri alunni, richiamando l’articolo 40 del CCNL 2019-2021 che definisce la funzione docente come volta a promuovere lo sviluppo complessivo degli studenti, nei suoi aspetti umani, culturali, civili e professionali.
Scuola dell’infanzia: spazi e tempi nella prospettiva educativa
L’ANP ha evidenziato un limite nella sezione dedicata alla scuola dell’infanzia, dove il collegamento con le Linee pedagogiche per il sistema integrato 0-6 del DM 334/2021 risulta parziale. Il documento si sofferma solo sugli aspetti della professionalità docente, tralasciando il ruolo dello spazio e del tempo come componenti essenziali. L’associazione ha suggerito di recuperare i concetti di “spazio come terzo educatore” e “tempo come variabile pedagogica”, particolarmente rilevanti anche in relazione agli obiettivi del PNRR.
Cittadinanza come competenza trasversale
Per quanto riguarda la scuola primaria e secondaria di primo grado, è stata sottolineata l’assenza di riferimenti espliciti alla competenza in materia di cittadinanza. Tale competenza – ha ricordato l’ANP – è una delle otto competenze chiave per l’apprendimento permanente, definite dalla Raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea del 2018. Essa rappresenta uno sfondo integratore delle altre competenze e include la capacità di partecipare in modo responsabile alla vita sociale e politica. Inoltre, è oggetto di certificazione al termine della scuola primaria e viene valutata negli esami di Stato del primo ciclo (art. 8, comma 5, del D.lgs. 62/2017).
Internazionalizzazione dell’offerta formativa
All’interno della bozza delle Indicazioni 2025 non compare il concetto di internazionalizzazione, nonostante il suo rilievo nei documenti strategici delle istituzioni scolastiche. L’ANP ha proposto di includere riferimenti a modalità di internazionalizzazione del curricolo, che comprendano non solo la mobilità, ma anche attività scolastiche locali quali club di lingue, incontri interculturali e l’insegnamento orientato alla dimensione europea.
Continuità tra modelli valutativi nei diversi gradi scolastici
Sul tema della valutazione, è stata proposta una maggiore coerenza tra gli strumenti utilizzati nella scuola primaria e nella scuola secondaria di primo grado. L’ANP ha sottolineato la necessità che le nuove Indicazioni favoriscano un approccio integrato, in grado di valorizzare la complessità dell’esperienza educativa, collegando conoscenze disciplinari, competenze trasversali e cittadinanza. È stata inoltre richiamata la Legge n. 22 del 19 febbraio 2025, che introduce la promozione delle competenze non cognitive nei percorsi scolastici.
Riflessioni a partire dal PNRR e dalla “Scuola 4.0”
L’ANP ha suggerito di riprendere le indicazioni del Piano “Scuola 4.0”, promosso nell’ambito del PNRR, che valorizza lo spazio educativo e l’uso delle tecnologie digitali. I modelli didattici suggeriti nella bozza delle Indicazioni 2025, se non aggiornati, rischiano di risultare rapidamente superati. Si è quindi proposto di integrare questi riferimenti per dare maggiore attualità al documento.
Introduzione del latino: criticità organizzative
Infine, l’introduzione del latino è stata valutata come potenzialmente problematica in assenza di una riformulazione delle classi di concorso e dei quadri orari. L’ANP ha rilevato il rischio di una diffusione disorganica dell’insegnamento, affidata a iniziative isolate, con il pericolo di vanificare l’efficacia educativa della proposta.