Nuove indicazioni nazionali, i matematici a Valditara: “Coinvolgere esperti di area disciplinare”
La notizia dell’istituzione di una Commissione che andrà a rivedere le indicazioni nazionali della scuola del primo e secondo ciclo ha innescato un gran dibattito. Sono diverse le associazioni che invitano il Ministro Valditara al coinvolgimento di docenti e in generale esperti afferenti a discipline specifiche e dunque non solo pedagogisti.
L’ultimo appello arriva dalla Commissione Italiana per l’Insegnamento della Matematica (UMI-CIIM) e l’Associazione Italiana di Ricerca in Didattica della Matematica (AIRDM), che esprimono chiaramente il forte auspicio che la Commissione nominata, ad ora composta esclusivamente da esperti di area pedagogica, sia prontamente integrata con esperti di area disciplinare, almeno uno per ambito: scientifico, linguistico-storico-geografico e artistico.
Infatti, osservano i matematici, la revisione delle indicazioni nazionali riguarda UMI-CIIM ed AIRDM da vicino, “dal momento che entrambe operano per contribuire al miglioramento dell’insegnamento e apprendimento della matematica nei diversi ordini scolastici“.
“Un sistema di istruzione che miri al miglioramento dell’insegnamento-apprendimento della matematica e delle altre discipline – proseguono – non può non tener conto della specificità delle diverse discipline e del carattere distintivo delle didattiche disciplinari rispetto alla didattica generale”.
Per quanto attiene specificamente alla matematica – osservano i matematici – le attuali Indicazioni nazionali e Linee guida per il primo e secondo ciclo identificano competenze di cruciale importanza che è necessario promuovere a tutti i livelli scolari, considerato il ruolo che tali competenze svolgono nel preparare le nostre e i nostri giovani ad affrontare le sfide economiche, sociali, ambientali del mondo di oggi e soprattutto di domani. Si tratta di un obiettivo educativo alto che è necessario centrare, per realizzare il quale occorre lo sforzo congiunto di tutti. Anche per questa ragione, appare fondamentale prestare particolare cura e attenzione all’ambito matematico nel processo di revisione delle Indicazioni”.
A tal proposito UMI-CIIM e AIRDM ritengono che, in questo processo di revisione, “sia necessario mantenere un approccio olistico ai processi educativi poiché le scelte di didattica disciplinare in termini di contenuti, metodi e strumenti di valutazione non sono indifferenti rispetto all’impostazione culturale e alla visione di scuola contenuta nelle Indicazioni nazionali e nelle Linee guida. Infatti, non solo le scelte disciplinari dipendono anche dall’impostazione culturale della scuola, ma le discipline, con i sistemi di valori di cui esse sono portatrici, devono informare questa stessa impostazione”.
In conclusione, sarebbe auspicabile per i matematici una revisione delle indicazioni nazionali sulla base di una collaborazione tra gli esperti dell’area pedagogica e gli esperti delle didattiche disciplinari.
Nei giorni scorsi, tuttavia, sul tema è intervenuta la sottosegretaria all’Istruzione e al Merito Paola Frassinetti, che nel corso di una interrogazione in Commissione Cultura alla Camera ha detto: “I lavori della commissione saranno aperti e partecipativi, coinvolgendo tutte le componenti del sistema scolastico, in particolare associazioni professionali, consulte degli studenti, società scientifiche e sindacati. Saranno inoltre costituite sottocommissioni di esperti disciplinari e docenti, rappresentative di tutte le sensibilità presenti nel mondo della scuola”, aggiunge.
“Tengo a precisare che, contrariamente a quanto affermato, la riforma non riguarderà le materie scientifiche, poiché il Ministero ha già emanato linee guida per le discipline STEM a ottobre scorso. Posso quindi assicurare che il Ministero promuoverà un ampio dibattito e garantirà la massima partecipazione di tutti gli attori coinvolti. La commissione avrà il compito cruciale di sintetizzare tutti i contributi ricevuti”, conclude.
Sempre in campo politico, dall’opposizione non sarebbe chiaro l’intento del Ministro Valditara: “Avremmo voluto conoscerne le motivazioni, i compiti assegnati ad una commissione con una composizione parziale, le modalità di coinvolgimento dell’intero mondo della scuola” ha detto Irene Manzi, deputata del partito democratico.
“Eppure di fronte alle nostre richieste il ministero ha fornito informazioni generiche e non esaustive, senza dare elementi in merito alle scelte compiute. Solo un generico rinvio al ripristino della centralità dei saperi e della loro forza educativa. Un po’ poco riteniamo per una scelta- presa senza una ponderata e articolata valutazione sul contenuto delle attuali Linee guida- che rischia di colpire al cuore il valore della scuola dell’autonomia”, ha aggiunto.
La Commissione che revisionerà le indicazioni nazionali
Come spiegato in precedenza, il coordinamento scientifico della Commissione di revisione sarà stato affidato a Loredana Perla, ordinario di Didattica e Pedagogia speciale all’Università di Bari, coautrice dell’ultimo libro di Ernesto Galli della Loggia “Insegnare l’Italia, una proposta per la scuola dell’obbligo”.
Ad affiancare Perla ci saranno Francesco Emmanuele Magni, consulente del ministro, Laura Sara Agrati pedagogista dell’Università telematica Pegaso, Paolo Calidoni, ex professore a Parma, Giuseppe Cappuccio, ordinario di Pedagogia sperimentale a Palermo, Massimiliano Costa, ordinario di Pedagogia Sperimentale a Ca’ Foscari, Evelina Scaglia, associato di Pedagogia a Bergamo, Alessia Scarnisci, ordinario di Pedagogia dell’Universitas Mercatorum, Viviana Vinci dell’università di Foggia.