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Nuova Carta di identità elettronica: come usarla per accedere al Fisco in alternativa allo Spid

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Come usare la Carta di identità elettronica in alternativa allo Spid per avere accesso ai servizi digitali delle Pubbliche Amministrazioni.

C’è una valida alternativa allo Spid per poter avere accesso ai servizi digitali di molte pubbliche amministrazioni, comprese l’Agenzia delle Entrate, l’Inps o l’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Si tratta della Cie, ovvero la carta di identità elettronica, il nuovo documento di riconoscimento che sta sostituendo poco alla volta il vecchio documento cartaceo.

La nuova Carta di identità elettronica, rilasciata dai comuni e munita di codice Pin, da la possibilità di avere accesso a numerosi servizi online degli Enti Pubblici. Vediamo nello specifico come funziona e come fare ad avere accesso a questi servizi.

Carta di identità elettronica, cos’è?

CIE è l’acronimo si a Carta di identità elettronica ed è il nuovo documento di riconoscimento che unisce in un unico strumento la verifica dell’identità del titolare, una chiave di accesso ai servizi telematici delle PA e un sistema veloce di accesso a numerosi servizi per il cittadino. Si tratta di una autentica rivoluzione della carta di identità che adesso è più sicura e con più campi di utilizzo.

La richiesta della Carta di identità elettronica si può fare alla scadenza del vecchio documento cartaceo o nel caso in cui il vecchio sia stato smarrito, perduto a seguito di furto, distrutto o deteriorato in maniera irreparabile. Inoltre lo si può richiedere in via straordinaria e per l’importanza che adesso si accinge a ricoprire, anche fino a 6 mesi prima che scada il vecchio documento cartaceo.

La richiesta va fatta al proprio Comune di residenza proprio come si fa con il vecchio documento cartaceo. La Carta di identità elettronica costa 16,79 euro oltre naturalmente ai diritti che si pagano al proprio Comune. Occorre portare la propria foto in formato tessera anche non materialmente, cioè producendola in formato elettronico su supporto Usb.

Carta di identità elettronica alternativa ai vari strumenti oggi disponibili

Ormai la stragrande maggioranza dei contribuenti italiani avranno notato che è in atto la digitalizzazione delle Pubbliche Amministrazioni. Sono ormai moltissimi i servizi che possono essere fatti telematicamente e senza più la necessità di recarsi alle sedi territoriali degli Enti per il disbrigo delle pratiche. Per questo nel tempo sono nate le varie credenziali di accesso ai servizi telematici di numerosi Enti.

Una volta occorreva registrarsi presso il sito dell’Ente per ottenere, con procedimenti differenti tra loro, le credenziali singole per ciascuno di essi. Un classico esempio è il Pin dispositivo dell’Inps, strumento che da ottobre l’Istituto Previdenziale non rilascia più. Il Pin dell’Inps permetteva (ma lo fa ancora oggi nella fase transitoria per chi lo ha ancora attivo) di accedere ai servizi per il cittadino dell’Istituto previdenziale, era cioè uno strumento ad uso esclusivo del canale Inps.

Poi sono nati strumenti unici di accesso a numerose PA. Per esempio la Carta nazionale dei Servizi. La CNS altro non è che una chiavetta USB o una smart card, dotata di microchip e di tecnologia contactless, che consente appunto di avere accesso a numerosi servizi di diverse PA, come per esempio quelli Inps, quelli delle Camere di commercio, delle Regioni, del Sistema sanitario nazionale e del Fisco.

Stesso meccanismo generalizzato dal punto di vista degli utilizzi disponibili dello Spid, il Sistema Pubblico di Identità Digitale che però è più semplice da utilizzare anche da smartphone e senza il lettore di smart card come per la CNS.

Carta di identità elettronica e servizi delle PA, cosa si può fare?

Oltre allo Spid, alla CNS e alle credenziali dei servizi telematici di Fisconline ed Entratel, l’accesso ai servizi telematici del Fisco per esempio, sono disponibili per il tramite della Carta di identità elettronica.

Grazie a questo nuovo documento, munito di Pin ad 8 cifre, si può accedere all’area autenticata dell’Agenzia delle Entrate. La stessa cosa si può fare sul sito dell’Inps. In entrambi i casi infatti che l’area di accesso ai servizi digitali per il cittadino con il tasto “Entra con Cie”. Con l’autenticazione, sul sito dell’Inps è possibile verificare i propri contributi previdenziali, registrare il contratto per l’assunzione di una badante, controllare il proprio cedolino di pensione, presentare domande e richieste all’istituto e così via.

Per quanto riguarda l’Agenzia delle Entrate invece, una volta autenticato con la Carta d’identità elettronica, il contribuente può registrare un atto pubblico, un contratto di affitto, può richiedere il codice fiscale di un figlio, il duplicato della tessera sanitaria, presentare denuncia di successione ed avere accesso al proprio cassetto fiscale.

E per quanto riguarda la riscossione, si possono presentare le richieste di rateizzazione, aderire alle sanatorie, verificare eventuali cartelle esattoriali di cui non si conosce l’esistenza e così via. La Carta di identità elettronica è rilasciata insieme alla seconda parte di due codici (Pin e Puk come per le schede telefoniche). La prima parte di entrambi i codici invece è presente sul modulo di richiesta della Carta di identità elettronica.

Come per lo Spid, anche per la Cie esiste l’utilizzo congiunto PC-smartphone, scaricando una Applicazione sul telefonino che aiuta nell’autenticazione e aumenta i livelli di sicurezza. Senza smartphone e utilizzando solo il PC, occorre munirsi di un lettore adatto da inserire nella porta Usb come per la CNS.

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