Non siamo stati noi gli inadempienti e non saremo noi a dover recuperare. Lettera

Inviata da Antonella Currò – Non siamo stati noi a chiedere la DaD e anzi molti di noi, fin da subito, ne hanno denunciato le criticità, i limiti e i rischi.
Ovviamente inascoltati ci è stato imposto di continuare imperterriti sulla strada del rinnovamento digitale accompagnato dalla narrazione entusiastica delle infinite potenzialità del mezzo, antesignano di una scuola nuova a rotelle e al passo con i tempi.
Non siamo stati noi a chiedere la fidelizzazione alle maggiori piattaforme digitali né abbiamo potuto scegliere quando ci è stato chiesto di sopperire con i nostri mezzi personali alle carenze di una scuola elettronicamente giurassica.
Non siamo stati noi a imporre una promozione/sanatoria d’ufficio e trasformare gli esami finali in una macchietta.
Non siamo stati noi a pretendere una valutazione farlocca dell’invalutabile né ad estendere un mezzo emergenziale alla didattica ordinaria costringendoci a metodologie didattiche miste dove lo stesso docente, uno e trino, insegna live simultaneamente agli alunni in classe, a quelli a casa e a quelli con difficoltà di apprendimento.
Non siamo stati noi a chiudere le scuole per mesi perché incapaci di organizzare un rientro in sicurezza nonostante mesi e mezzi per farlo.
Non siamo stati noi a lasciare molte cattedre scoperte fino a gennaio, a non concedere i docenti di rinforzo Covid promessi, costringendo le scuole ad orari ridotti e salti mortali carpiati per mancanza di insegnanti.
Siamo stati noi invece a fare gratuitamente ore di recupero fin dai primi di settembre in percorsi PIA e PAI per gli alunni promossi con riserva o insufficienze.
Se quindi qualcosa o qualcuno si è perso per strada non è certo colpa nostra, non siamo stati noi a rendere tutto così macchinoso e difficile, non siamo stati noi gli inadempienti e non saremo noi a dover recuperare ciò che VOI non avete fatto.