Non può accompagnare i figli a fare shopping per la scuola. La mamma più tatuata della Gran Bretagna: “Gli altri bimbi piangono vedendomi”
Melissa Sloan, conosciuta come “la mamma più tatuata della Gran Bretagna”, ha raccontato nuovamente la sua storia al Mirror. La donna, 47 anni, ha condiviso il dolore che prova nel non poter accompagnare i figli a fare acquisti per la scuola a causa delle reazioni negative che riceve dalle persone per i suoi numerosi tatuaggi.
Le difficoltà incontrate
Sloan ha spiegato di evitare spesso i negozi e di lasciare al compagno il compito di fare la spesa, ma questa volta desiderava essere presente come madre. “Sono devastata perché non posso portare i miei figli a fare acquisti. Gli altri genitori mi fissano e i loro bambini, a volte, ridono o piangono spaventati”. Questa esperienza crea grande frustrazione in Melissa, che vorrebbe semplicemente svolgere le normali attività con i propri figli.
La sua dipendenza dai tatuaggi
Melissa ha ammesso di essere “dipendente dai tatuaggi” e di farne tre alla settimana, senza intenzione di smettere. “Ogni pezzetto di pelle sarà coperto. Il mio viso sta già diventando blu, sembro un Puffo”, ha dichiarato ironicamente, sottolineando come la sua scelta estetica influisca sul modo in cui viene percepita dagli altri.
Le difficoltà con la scuola
Sloan ha anche raccontato le sfide quotidiane legate all’acquisto di uniformi e materiale scolastico per i figli. “Devo coprirmi il viso con uno spesso strato di fondotinta per evitare sguardi indiscreti, ma i miei figli non hanno problemi con il mio aspetto. Non capisco perché gli altri lo trovino così problematico, soprattutto i genitori”.
L’accettazione del proprio corpo
Nonostante le difficoltà, Melissa ha ribadito di amare il suo aspetto e di non volersi pentire delle sue scelte. “Non dovrei nascondere il mio corpo agli altri. I miei tatuaggi dovrebbero essere accettati e compresi”, ha concluso, esprimendo il desiderio di essere trattata con rispetto e comprensione, indipendentemente dal suo aspetto esteriore.