“Non ho finito la scuola, ho scelto un concerto”, Ghali e la maturità sacrificata per la musica
Dalla scuola al Festival di Sanremo il passo è breve. Soprattutto se a compierlo è Ghali, il rapper italo-tunisino che con la sua “Casa Mia” ha conquistato il pubblico di tutte le età, studenti e insegnanti compresi.
In un’intervista a La Repubblica, Ghali si racconta a cuore aperto, tra ricordi dolorosi, la passione per la musica nata tra i banchi di scuola e il sogno di imparare l’arabo.
Un’infanzia difficile e la musica come rifugio
L’infanzia di Ghali è segnata da un evento traumatico: l’arresto del padre, avvenuto proprio il giorno del suo primo giorno di scuola. Un’esperienza che lo ha profondamente segnato, come lui stesso racconta: “Da allora non sono mai più stato puntuale. Non so, è come se avessi perso qualcosa”. La musica diventa presto un rifugio, un modo per esprimere se stesso e superare le difficoltà. “Ho scritto la prima canzone in quinta elementare”, ricorda Ghali, “durante la ricreazione le maestre ci facevano fare delle gare di freestyle”.
La scuola, tra grafiche pubblicitarie e concerti
Ghali frequenta l’istituto d’arte, indirizzo grafico pubblicitario, poi si iscrive a un corso da decoratore d’interni, ma non porta a termine gli studi. “Alla maturità ho fatto solo lo scritto, il giorno dell’orale avevo un concerto. Ho scelto il concerto”, confessa con un sorriso. La musica, ormai, è diventata la sua strada.
Il desiderio di imparare l’arabo e la proposta per la scuola
Oggi Ghali guarda al futuro con nuovi progetti e un desiderio: “Preferisco imparare a leggere e scrivere l’arabo”, dice. E lancia una proposta: portare le canzoni italiane, anche le sue, nelle aule scolastiche. “Molte canzoni italiane andrebbero studiate a scuola. Non solo ‘Casa mia’, ma anche ‘Ora d’aria’. Con l’arte si può veicolare qualunque messaggio”.