“Non ci sono soldi per le attività extra”, i genitori tagliano sport e lingue straniere. L’indagine dell’Istituto Piepoli: “Sono evidenti i sacrifici”
Un recente sondaggio condotto dall’Unione per la difesa dei consumatori e l’istituto Piepoli suona l’allarme: il 55% dei genitori ha speso di più per l’istruzione dei figli rispetto all’anno precedente.
L’aumento di spesa sta causando un taglio nelle attività extrascolastiche e un calo della fiducia nel miglioramento delle condizioni economiche e del Paese.
L’indagine, che ha raccolto 503 interviste, sottolinea come il costo medio per il materiale scolastico sia partito da una base di 309 euro. Per la maggior parte dei genitori, quest’anno il costo è aumentato di 100-300 euro, costringendo il 53% a eliminare attività extrascolastiche per compensare.
Il 67% degli studenti non usufruisce del servizio mensa, aggravando ulteriormente il bilancio familiare. Martina Donini, presidente nazionale Udicon, afferma: “Sono necessari interventi per migliorare il sistema educativo e alleviare il carico finanziario sulle famiglie”.
Nonostante l’aumento dei costi, la qualità dell’istruzione non segue la stessa tendenza. L’85% dei genitori ritiene che la precarietà dei docenti influisca negativamente sul rendimento scolastico, mentre l’89% pensa che danneggi la qualità dell’offerta didattica.
La sfiducia è palpabile. Il 24% delle famiglie teme un peggioramento della situazione economica, e solo il 44% ritiene probabile la possibilità di risparmiare. Inoltre, la visione del futuro economico del Paese è negativa per il 68% degli intervistati.