“Non c’è differenza tra uno studente e Sinner, entrambi devono saper accettare anche le sconfitte”. INTERVISTA a Paolo Crepet

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Ricomincia la scuola, un nuovo anno scolastico con novità importanti che fanno tanto riflettere e che hanno portato in tanti a dare il proprio punto di vista e fornire degli spunti su cui basare questa ripartenza. Noi ne abbiamo parlato con Paolo Crepet, Psichiatra e Sociologo, che ci ha dato il suo punto di vista su alcune tematiche che gli abbiamo proposto.

Ricomincia la scuola un consiglio a insegnanti e genitori per una buona ripartenza

“Come consiglio mi sento di dire che bisogna tornare a fare la scuola seria, quella scuola che sia esigente, che chieda alle ragazze ad ai ragazzi di studiare, di fare quello che devono fare. Si va a scuola per studiare e per essere valutati, non giudicati, ma valutati sì. Si va a scuola per accrescere la propria formazione e la cultura, ma anche per le relazioni. Insomma, la scuola deve tornare a fare quello che ha sempre fatto”.

Come reputa il provvedimento del Ministro sul divieto dell’uso dei cellulari fino alla secondaria di primo grado?

“Ritengo che quello del Ministro sia un provvedimento assolutamente giusto, ma sebbene sia un provvedimento giusto purtroppo non credo che sarà applicato”.

Lei ha raccontato della sua esperienza da studente e di come la scuola deve anche bocciare se necessario. Perché è così difficile accettare un insuccesso al giorno d’oggi?

“Voglio fare un semplice esempio, pensiamo a Sinner, giocherà contro un altro tennista e il risultato finale non è scontato, può darsi che vinca o che perda, sono aspetti che Sinner conosce bene e che sa accettare. Allora mi chiedo che differenze c’è tra Sinner ed un altro ragazzo?”

Quanto è importante la relazione tra pari in una società dove i bambini crescono sempre più soli tra digitale e attività strutturate dove c’è poca interazione?

“È molto importante, ma purtroppo ritengo che sia un disastro assoluto. La situazione attuale dei nostri giovani è drammatica e si tramuta in quello che vediamo tutti i giorni, un totale disastro”.

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