“Non bocciare mai, ma certificare le competenze e conoscenze raggiunte”. Sei d’accordo? VOTA IL SONDAGGIO

Stop alle bocciature e guardare al modello inglese degli A-Levels britannici: non bocciare, ma certificare alla fine di ogni anno scolastico il livello di conoscenza e competenza raggiunte.
A questo modello guarda Giorgia Meloni, che affronta l’argomento durante seconda giornata di lavori della conferenza di Fratelli d’Italia ed entrato a tutti gli effetti tra i punti di programma del partito.
Proposta che ha suscitato diverse critiche, tra le quali quelle del sottosegretario Rossano Sasso, che così scrive “Non mi schiero al fianco di chi ritiene che il futuro della scuola italiana debba passare per l’eliminazione delle bocciature e l’instaurazione di un sistema all’anglosassone, con una certificazione del livello raggiunto al termine del ciclo di studi. Il mondo dell’istruzione deve garantire a tutti pari condizioni di partenza e premiare strada facendo chi realmente merita, non appiattire le differenze e mandare avanti tutti, indipendentemente da attitudini, volontà, preparazione”.
Diversa, invece, la reazione dal sociologo Luca Ricolfi: “Le riforme della scuola progressiste, promosse con l’idea di aiutare i ceti deboli, hanno aumentato le disuguaglianze […] perché un’istruzione di basso livello danneggia i ceti popolari. In quanto i ceti ricchi hanno la possibilità di supportare i figli con ripetizioni e lezioni private, mentre i ceti popolari devono accontentarsi di un’istruzione di scarso livello”.
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