Noi lavoratori della scuola nati nel 1951 e 1952

Di Lalla
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inviato da Francesco Martino – Noi lavoratori della scuola, nati nel 1951 e 1952 ormai Quota 100 +, come tutti gli altri lavoratori stiamo pagando le scelte errate di una politica di austerità imposta da altri governi e lobby finanziarie. Oltretutto, come la stessa Fornero ha ammesso, per Quota 96, gli esodati e i macchinisti, sono stati fatti errori marchiani di calcolo, nell’ignoranza totale dei dati a disposizione dell’INPS e dei vari ministeri. Nel nostro caso non è stato considerato che possiamo andare in pensione solo alla fine dell’anno scolastico e non di quello solare.

inviato da Francesco Martino – Noi lavoratori della scuola, nati nel 1951 e 1952 ormai Quota 100 +, come tutti gli altri lavoratori stiamo pagando le scelte errate di una politica di austerità imposta da altri governi e lobby finanziarie. Oltretutto, come la stessa Fornero ha ammesso, per Quota 96, gli esodati e i macchinisti, sono stati fatti errori marchiani di calcolo, nell’ignoranza totale dei dati a disposizione dell’INPS e dei vari ministeri. Nel nostro caso non è stato considerato che possiamo andare in pensione solo alla fine dell’anno scolastico e non di quello solare.

Noi non riteniamo che ci debbano essere esclusioni o priorità, siamo una categoria come le altre e assodato che è possibile accedere ai fondi rimasti inutilizzati da precedenti salvaguardie, in particolare sulla II, visto che poco più di 20 mila sono le domande arrivate su 55 mila che erano state previste (come denunciato dallo stesso presidente della Commissione Lavoro Damiano) riteniamo che debba essere sanato anche l’errore fatto nei nostri confronti.

In questi anni enti statali (INPS e RdS) e Governo, hanno sempre bloccato qualsiasi iniziativa del Parlamento, come la PdL 249 – 1186 Ghizzoni Marzana ferma alla commissione Bilancio per mancanza di copertura dal fondo esodati inseriti, nel DEF ed in attesa di soluzione, a nostro favore, con la risibile scusa che non si era certi dei fondi disponibili, spostando sempre al trimestre successivo il rapporto conclusivo sulle coperture finanziarie, nonostante che i dati in loro possesso affermassero il contrario.

Noi stessi abbiamo cercato di far presente con calcoli, basati sulla relazione INPS del 7 marzo 2014, che c’erano fondi disponibili per più di 40 mila pensionandi, più che sufficienti a risolvere i 4 mila Q96 e tante altre situazioni simili. I conteggi sono stati pubblicizzati e inviati a parlamentari.

Non possiamo accettare rinvii e attese, non possiamo essere esclusi per esigenze superiori, come in questi tre anni è stato deciso da tre diversi governi, con la solita scusa della mancanza di copertura finanziaria.

Il nostro caso deve essere affrontato e risolto entro questo mese, visto che ormai siamo a due mesi dalla chiusura dell’anno scolastico, unica data per poter andare in pensione senza dover sostenere un altro anno di lavoro.

Per questo invitiamo il Parlamento ad affrontare la nostra situazione, come sta affrontando quella degli esodati e dei macchinisti e sosteniamo anche quanto sia opportuno che il Parlamento rimetta in discussione le scelte della legge 22 dicembre 2011 n. 214 (decreto salva Italia, che ha modificato le norme sulle pensioni, legge Fornero) errate e dannose per tutti i lavoratori.

Non vorremmo che questa fosse l’ennesima presa in giro a cui siamo stati costretti ad assistere, ne va dei nostri diritti, ne va dell’autorevolezza del Parlamento, ne va della nostra pazienza e della sempre più scarsa fiducia nei confronti delle nostre rappresentanze istituzionali.

Vorremmo poter concludere la nostra battaglia, dopo tre anni di attesa, constatando che effettivamente questo Parlamento ha riparato l’ingiustizia che tanti lavoratori sono stati costretti a subire da scelte politiche deleterie e distruttive di governi che non hanno tenuto conto delle esigenze dei suoi cittadini.

Per tutti questi motivi, il 30 giugno 2014, giorno della discussione della PdL 224, saremo a Montecitorio per richiedere i nostri diritti, insieme a tutti i lavoratori coinvolti.

Seguono le firme + adesioni di Adesioni:
Quota 100+;
Quota96 Cobas
Associazione Diritto alla Pensione

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