No trap a scuola, non è musica per le nostre orecchie. Lettera

inviata da Cristina Sbarra – Oggi è l’ultimo giorno di scuola prima delle lunghe vacanze natalizie, e come di prassi, ormai da diversi anni, si lascia che i ragazzi organizzino una ‘festa degli auguri’, con panettoni, talvolta soppressa, bibite (rigorosamente non alcoliche) e musica a piacimento.
Si comincia con Michael Jackson, niente da dire, anzi forse un po’ retrò per loro…, e si va avanti tra artisti vari, amplificati dalle mini-casse collegate con gli smartphone dei dj di turno…
Non si vedono nemmeno queste casse!.. la famosa ‘console’ è quasi inesistente, tutto miniaturizzato in una app, sembra…, e la musica si scarica in tempo reale, tutto online…che meraviglie della tecnologia digitale! Che meraviglie della rete!
Verso la fine però arrivano ‘i duri’, cioè i fautori di quella musica ‘da sballo’ che sembra rap ma si chiama trap e non si riesce a gustare se non ti sballi un po’…, perché di musicale non c’è proprio niente, in quelle nenie digitali.
Ma che dici? A loro piace…(piace davvero a tutti o sono costretti a ‘subirla’ dalla moda del momento?). Ma non è tanto questo, dico io, anche i rolling stones a suo tempo non piacevano ai cinquantenni…, e poi il punk, i dark, ecc…, ci siamo passati anche noi nella musica controcorrente, e ci piaceva! Il fatto è questi trapper sono italiani e si capiscono le parole! AIUTOOOO!!!!
‘Anti-educative’ è un eufemismo….diciamolo pure: brutte e volgari. Cosa ci fanno a scuola?
…Mi giudichereste troppo bacchettona? E allora diciamo di sì, perché in certi casi, come qui a scuola, dove insegno il rispetto e la tolleranza, sarei a favore di una sana censura sulle parole messe in musica, se queste sono offensive, volgari e istigatrici allo sballo. Ascoltate almeno i trapper stranieri, così non le capisce quasi nessuno!