No compiti per le vacanze e scuola a luglio. Lettera
Inviata da Mario Bocola – Al termine dell’anno scolastico tornano due questioni: compiti per le vacanze e prolungamento delle lezioni a luglio. I genitori chiedono clemenza sui compiti per le vacanze e inoltre di far in modo che l’anno scolastico non termini a giugno; questo perché, se entrambi sono lavoratori non saprebbero come accudire i figli.
Ma voi vi immaginate la scuola aperta con temperature africane nelle classi? Sui compiti poi: se gli insegnanti in classe devono spiegare la lezione, svolgere verifiche scritte e orali, controllare gli assegni, quando devono far svolgere i compiti per casa agli alunni?
Noi della vecchia generazione non ci siamo mai lamentati del carico dei compiti. I docenti ce li assegnavano e nessuno fiatava. Anzi i genitori sorvegliano se avevamo fatto i compiti. Oggi invece i compiti non li vuole fare nessuno perché i genitori non
vogliono più stare dietro ai figli e seguirli nei compiti assegnati per casa. Poi gli alunni di oggi sono impegnati in molte attività extra che distraggono dai compiti.
Insomma i compiti per casa sono diventati un optional. E allora molti considerandoli inutili vorrebbero eliminarli perché li ritiene eccessivi. Prima nessuno apriva bocca ora tutti parlano. Certo svolgere i compiti significa sottrarre tempo al pomeriggio per la danza il calcetto scuola di musica palestra ed altre attività.