No allo slittamento al 2025 dell’aggiornamento delle graduatorie ATA. Lettera

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Inviato da Antonio Zerilli – A nome mio e dei miei colleghi ATA chiedo gentilmente ed educatamente di pubblicare questa lettera al fine di riconsiderare tali intenzioni in quanto gli svantaggi sarebbero infinitamente superiori ai vantaggi. Spiego brevemente perché.

Chi ad oggi si trova già in graduatoria aspetta con ansia l’aggiornamento per due motivi. Innanzitutto per cambiare provincia e riavvicinarsi a famiglia e luoghi lasciati per province spesso lontane ma dove sono richiesti punteggi più bassi e quindi con più opportunità lavorative. In secondo luogo perché magari 3 anni fa (ben 3 lunghi e interminabili anni) ha scelto una provincia che non ha dato molti riscontri e vorrebbe cambiare piuttosto che rimanere incastrato ancora un anno.

Chi deve ancora inserirsi e aspetta con ansia il bando, dovrebbe ancora attendere un anno e rimandare sogni, speranze e progetti. Gli stessi inoltre si vedrebbero di gran lunga superati da chi, con ancora un anno di servizio in caso di slittamento, accumulerebbe ancora più punteggio.

Le certificazioni informatiche da conseguire, su cui farebbe leva la proposta di slittamento, sono comunque da ottenere entro il 2025 per chi già lavora e, considerando che la notizia circa la necessità di possederne una è di dominio pubblico già da mesi, gran parte degli aspiranti ATA che ancora devono inserirsi in graduatoria già ne possiede una in virtù proprio dell’imminente aggiornamento. Non vanno ignorate inoltre le rapide e consuete tempistiche di conseguimento, presso i centri di formazione, per chi deve ancora ottenerla, che non necessitano quindi di ben un anno di tempo.

Infine, volendolo anche valutare il punto di vista (di mero interesse economico) dei vari centri di formazione, gli stessi sono perfettamente in grado di mettere i corsi (chi ancora non ne possedesse una) nelle condizioni di ottenere una certificazione in poche settimane. Ma sono certo e confido nel totale disinteresse economico di tale proposta.

A mio/nostro avviso quindi non sussistono interessi, vantaggi o valide motivazioni a suffragio di tale slittamento. Ancor più se lo stesso danneggerebbe la maggior parte della categoria dei lavoratori interessati.

Umanamente, oltre che da un punto di vista di opportunità lavorative, chiediamo di riconsiderare le vostre intenzioni. Schierandovi dalla parte di chi insegue il sogno di avere un posto di lavoro.

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