“No alla professionalizzazione dei licei. Le famiglie devono conoscere le scuole professionali già esistenti”. Il pensiero di un docente

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Su La Stampa il docente Antonio Ferrero fa una riflessione sull’orientamento scolastico dei ragazzi, invitando a promuovere di più le scuole professionali e gli ITS già presenti piuttosto che cercare di professionalizzare i licei.

A proposito dell’assenza sempre più frequente di idraulici ed elettricisti, “qualcuno si è spinto ad auspicare la nascita di «licei professionali» che potessero nobilitare la dimensione di preparazione al lavoro e superare la divisione di scuole di serie A e serie B. In realtà, probabilmente è proprio il contrario”, osserva Ferrario.

Da decenni i nostri Governi inseguono una pericolosa deriva professionalizzante dei corsi di studi puntando pressoché esclusivamente sul concetto di scuola come avviamento al lavoro. Si è cominciato con la famigerata «scuola delle tre I» (internet, inglese e impresa) per finire al surreale obbligo dell’Alternanza scuola-lavoro“, aggiunge.

Secondo il docente sarebbe “proprio questa professionalizzazione dei percorsi liceali che sta determinando la crisi delle autentiche scuole professionali, che esistono e sono ottime. Perché, se ha un senso iniziare a mettere in contatto col mondo del lavoro i ragazzi iscritti a istituti tecnici o professionali già durante gli studi, è totalmente inutile costringere studenti liceali a sprecare decine di ore in attività che non avranno alcuna ricaduta sulla loro futura professione”.

Questo – spiega – non perché il liceo sia superiore alla formazione professionale (vecchia distinzione della riforma Gentile, non a caso definita da Mussolini stesso «la più fascista delle riforme»), ma perché ha una prospettiva diversa: non l’inserimento immediato nel mondo del lavoro, ma la prosecuzione degli studi universitari“.

Ecco perchè per superare la crisi “è necessario che le famiglie conoscano le opportunità che il nostro territorio offre e le scuole (le Medie, soprattutto) sappiano orientare adeguatamente. Per esempio, nella nostra provincia dal 2010 sono attivi gli Istituti tecnici superiori (Its), corsi professionalizzanti creati in collaborazione con le imprese che formano ragazzi per l’accesso diretto al mondo del lavoro“.

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