No alla Dad contro il caro-energia, Draghi: “Non scherziamo, le scuole non si toccano, i ragazzi hanno già pagato sulla loro pelle la pandemia…”
La Dad contro il caro-energia? Il governo dice no. L’unica misura immediata, che arriverà con un decreto ministeriale che verrà firmato a giorni, è spegnere i termosifoni un’ora prima nelle abitazioni private e negli uffici pubblici, abbassandoli di un grado per portarli da 20 a 19.
Questo, stando all’informativa del responsabile della Transizione ecologica Roberto Cingolani oggi in Consiglio dei ministri, l’unico intervento immediato. Oltre al decreto che arriverà la settimana prossima, con sostegni per famiglie e imprese e che sarà “importante”, assicura uno dei ministri coinvolti nel dossier.
Quando, nel corso della riunione, qualcuno chiede chiarimenti sulle scuole –perché l’ipotesi accarezzata dai dirigenti scolastici di tornare alla Dad o di ridurre la settimana in aula per favorire il risparmio energetico è stata cavalcata in campagna elettorale – la presa di posizione del governo è netta: non se ne parla. “Non scherziamo”, sbotta Cingolani; “le scuole non si toccano, i ragazzi hanno già pagato sulla loro pelle la pandemia…”, il ragionamento che alcune fonti presenti alla riunione attribuiscono al premier Mario Draghi, raccontano all’Adnkronos.
Intanto il governo è al lavoro per il via libera la prossima settimana al nuovo decreto bollette per allentare la morsa del caro-energia su imprese e famiglie. Sono giunti ieri nella tarda serata tutti i dati sulle entrate fiscali di luglio e agosto, adesso ci vorranno alcuni giorni per elaborarli e dunque quantificare l’ammontare delle coperture del decreto.
Bianchi: “La scuola deve essere ultima a pagare eventuali problemi”
In mattinata, sull’argomento della Dad contro il caro-energia, era intervenuto il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi a Radio Anch’io su Radio 1: “La scuola deve essere l’ultima” ad essere interessata da eventuali provvedimenti sui “problemi connessi al costo dell’energia”.
“La scuola ha bisogno di una presenza chiara ed esplicita e non soggetta agli andamenti del prezzo del gas”, ha sottolineato il ministro commentando ipotesi di chiusure al sabato (con dad) o accorpamenti di orari per consumare meno energia negli istituti scolastici.
“Stiamo investendo tempi prolungati, sui tempi pieni, stiamo dando risorse per le mense e per le palestre ma questo è un altro piano”, ha aggiunto il ministro.