No alla benedizione pasquale a scuola, Fratelli d’Italia attacca. La preside precisa: “Sono esercizi di culto, ma l’istruzione è laica”
La vicenda della “benedizione pasquale negata” agli alunni di un istituto comprensivo in provincia di Cesena scatena la polemica. A dare fuoco alle polveri è una nota di Fratelli d’Italia, che denuncia il “grave atto di censura” da parte della dirigente scolastica.
La preside: “Nessuna richiesta ricevuta”
La dirigente, però, smentisce categoricamente la versione dei fatti fornita da Fratelli d’Italia. “Non è mai arrivata alcuna richiesta da nessun parroco”, spiega la dirigente. “L’unica cosa che risulta è una telefonata del vicesindaco alla segreteria, in cui chiedeva informazioni sulla possibilità di fare le benedizioni pasquali a scuola. Ma né il parroco né il vicesindaco hanno mai avanzato richieste formali.”
La legge sulla laicità della scuola
La dirigente sottolinea inoltre che la legge sulla laicità della scuola vieta l’esercizio del culto all’interno dell’istituto. “Le benedizioni pasquali sono esercizio del culto, quindi non sono possibili”, precisa la dirigente. “Non è un divieto che impongo io, ma lo impone la legge. Se fosse stata presentata una richiesta in merito dai parroci, la scuola avrebbe potuto concedere i locali in orario extrascolastico per dare la possibilità, a chi lo avesse voluto, di ricevere la benedizione pasquale.”
Fratelli d’Italia: “Grave atto di censura”
Fratelli d’Italia, dal canto suo, insiste sulla “benedizione negata” e parla di “ennesima dimostrazione di intolleranza verso la cultura e le tradizioni cristiane”. “La scuola non può essere un luogo asettico dove si cancellano le nostre radici”, afferma il partito in una nota. “La dirigente scolastica ha il dovere di tutelare il pluralismo e non di imporre la sua ideologia.”
La replica della preside
“Non ho alcuna ideologia da imporre”, replica la dirigente. “Il mio dovere è quello di applicare la legge e di garantire a tutti gli studenti il diritto all’istruzione in un ambiente sereno e rispettoso delle diverse opinioni e convinzioni.”