“No al docente amico degli alunni. L’insegnante ha un ruolo e un’autorità”. Le parole di Vecchioni come monito per le future generazioni

Sempre interessanti le riflessioni di Roberto Vecchioni. Il docente e cantautore, a La 7, ha condiviso con il pubblico un’interessante considerazione sull’educazione e la disciplina.
Tutto è nato dall’iniziativa di un istituto scolastico di Bologna. Gli studenti, anziché subire punizioni tradizionali, vengono incaricati di lavori manuali nell’orto scolastico. Vecchioni ha elogiato questo metodo, sottolineando come la pena debba purificare e non umiliare.
La prospettiva di imparare attraverso il lavoro manuale, come zappare e curare gli ortaggi, è vista come un modo concreto per instillare responsabilità e rispetto delle regole.
Rivisitando la storia, Vecchioni ha evidenziato come le punizioni a scuola abbiano radici profonde, risalendo all’antico Egitto e alla Grecia. Vecchioni ha fatto notare come, in passato, la disciplina fosse vista come un mezzo per forgiare l’individuo, citando esempi di metodi disciplinari impiegati in diverse culture. Il cantante ha menzionato l’usanza egiziana di incatenare gli studenti nel tempio finché non apprendevano la lezione e la rigorosa educazione riservata ai giovani nobili in Grecia.
Toccando l’argomento dell’educazione spartana, Vecchioni ha descritto come i bambini fossero introdotti alla durezza della vita già a sei anni, sottolineando una sorta di pedagogia basata sulla resilienza e l’autodisciplina. Questi riferimenti storici hanno offerto una panoramica sulle varie forme di disciplina impiegate nel corso dei secoli.
Spostando l’attenzione sul presente, Vecchioni ha insistito sull’importanza di mantenere un equilibrio tra l’autorità dell’insegnante e il rispetto per la dignità dello studente. Il docente ha chiarito che, pur sostenendo la disciplina, le punizioni non dovrebbero mai essere corporali o umilianti. Per Vecchioni è importante sottolineare il ruolo dell’insegnante come figura di autorità che deve fornire certezze e coerenze, delineando così una visione equilibrata e umanistica della disciplina scolastica.