No al concorso docenti. Assunzione in ruolo con 36 mesi di servizio su posto vacante – Aggiunto indirizzo per la petizione

Di Lalla
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red – I precari storici il concorso ordinario non lo vogliono, e invocano il rispetto di quella norma comunitaria che prevede la stabilizzazione dei lavoratori dopo 36 mesi di servizio a tempo determinato. Una norma contrastata, già oggetto di controversie in molti tribunali d’Italia, ma sulla quale pesa la decisione negativa della Corte di Cassazione del 20 giugno 2012. L’avv. Giuseppina Coppolino ci invia una petizione che potrà essere sottoscritta da tutti coloro che si riconoscono in tale situazione.

red – I precari storici il concorso ordinario non lo vogliono, e invocano il rispetto di quella norma comunitaria che prevede la stabilizzazione dei lavoratori dopo 36 mesi di servizio a tempo determinato. Una norma contrastata, già oggetto di controversie in molti tribunali d’Italia, ma sulla quale pesa la decisione negativa della Corte di Cassazione del 20 giugno 2012. L’avv. Giuseppina Coppolino ci invia una petizione che potrà essere sottoscritta da tutti coloro che si riconoscono in tale situazione.

La normativa europea

La Direttiva UE 99/70, alla clausola 5 impone che gli Stati membri devono adottare misure preventive ed effettive finalizzate a evitare la reiterazione abusiva dei contratti a termine (ragioni obiettive per la stipulazione, numero dei rinnovi o durata massima dei contratti), oltre che a prevedere, se del caso, quando ricorre una successione di contratti e l’eventuale loro trasformazione a tempo indeterminato.

La decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione con la decisione n. 10127 del 20 giugno 2012, una sentenza di 30 pagine (e 73 punti numerati, esposizione inusuale per la Corte italiana: ma forse una spiegazione c’è), dice no ai precari della scuola, docenti e personale ATA. Ma la Commissione europea apre due procedimenti di infrazione nei confronti dello Stato italiano.Come uscire dal corto circuito? Orizzonte Scuola ha ospita l’analisi degli Avv. Sergio Galleano del foro di Milano e Walter Miceli del foro di Palermo.

La Cassazione condanna al precariato i docenti italiani. Lo Stato ha fatto bingo?

La petizione

Egr. Sig. Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca,

premesso che:

Noi tutti siamo docenti e personale ATA della scuola già abilitati e con almeno 36 mesi di servizio su posto vacante

I tribunali di tutta Italia hanno pronunciato sentenze a noi favorevoli, sentenze che hanno accertato come illegittimo il comportamento della Pubblica Amministrazione che per anni ha agito reiterando i contratti a termine. Tale amministrazione, da lei rappresentata, ha agito in netto contrasto con la normativa comunitaria, cagionando a noi precari un danno ingiusto.

Tra noi, docenti e personale ATA, rientrano persone, e dico persone e non numeri, che hanno famiglia, una vita personale che il precariato ha limitato nella sua piena esplicazione. Alcuni docenti dal Sud sono stati costretti ad abbandonare le loro radici per trasferirsi dove il lavoro li portava, costretti ad accettare anche solo poche ore pur di fare punteggio, con un reddito che magari neanche era sufficiente a ricoprire le spese, sempre con la costante e continua preoccupazione di non riuscire durante le convocazioni a poter sottoscrivere un contratto annuale, sempre con la costante e continua preoccupazione di avere colleghi, primi in graduatoria, che con fare da leone, potevano fagocitare tutte le ore restanti, lasciando i residui agli ultimi, in una costante guerra tra poveri che nessun precario avrebbe voluto affrontare

Ed adesso l’ennesima beffa… questo concorso ordinario che costringerà ancora noi docenti a metterci in gioco, noi che abbiamo sempre fatto sacrifici, con un reddito modesto, nella speranza di quel passaggio in ruolo che ancora una volta ci viene negato.
Ancora non è dato sapere a chi sarà rivolto se agli abilitati o esteso a tutti: certo è che le regole non possono e non devono essere modificate durante il percorso. Che senso può avere il superamento di un concorso ordinario destinato a chi ha già l’abilitazione, se non quello di causare altre ingiustizie cioè quella di essere scavalcati da persone che pur con anzianità di servizio inferiore, potrebbero anticipare il loro passaggio in ruolo. Certo è che se questo concorso venisse esteso a tutti, anche ai non abilitati, le ingiustizie sarebbero triplicate in quanto il test di ingresso paradossalmente potrebbe non essere superato da chi per anni non ha rispolverato le materie di studio scolastico: le guerre puniche, le date di nascita di Leopardi e Pascoli e così via dicendo.

Che dire poi del fatto che nonostante le vittorie giudiziarie, la pubblica amministrazione ha preferito versare il risarcimento piuttosto che stabilizzare i precari. Ma se i posti ci sono per il concorso ordinario perché non sono stati destinati ai precari storici, perché aprire nuovi bandi di concorso, se neanche i precari usciti vincitori dalle diverse cause civili, sono stati immessi in ruolo?!

EGR. SIG. MINISTRO E SIGNORI ONOREVOLI, NOI PRECARI DELLA SCUOLA IL CONCORSO NON LO VOGLIAMO PER I MOTIVI SOPRA ESPOSTI

Nel rispetto di chi da anni ha insegnato ai vostri figli e forse anche a voi, chiediamo che il concorso non venga bandito e che procediate ad immettere in ruolo tutti i docenti e personale ATA con almeno 36 mesi di servizio, conformandovi finalmente alla normativa comunitaria, perché essere in Europa significa anche questo.

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L’Avv. fornisce gli indirizzi a cui rivolgere la petizione sono:

[email protected]
[email protected]
[email protected]

La petizione dovrà essere inoltrata per conoscenza anche al mio indirizzo email in modo tale da consentirmi di verificare l’adesione alla petizione e di poter organizzare una sorta di campagna mediatica contro il concorso ordinario

[email protected]

Affinchè la petizione acquisisca ufficialità sarebbe opportuno che i docenti inviassero la petizione a mezzo email utilizzando il loro indirizzo di posta elettronica ….. @istruzione.it oppure attraverso la loro posta certificata.

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Presidio precari davanti al MIUR il 4 Settembre

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