Niente viaggi né giochi, per 1 bambino su 3 l’estate è senza spensieratezza. I dati

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Agosto, tempo di vacanze. Ma per molte famiglie, la spensieratezza estiva si scontra con una realtà fatta di difficoltà economiche e rinunce.

Come segnala Openpolis in un approfondimento sul proprio sito, nel 2022, seppur in diminuzione rispetto all’anno precedente, il 35,9% dei nuclei familiari ha dichiarato di non potersi permettere nemmeno una settimana di ferie lontano da casa. Un dato che sale al 45,7% per le famiglie con almeno tre figli.

Un fenomeno preoccupante che, al di là dei numeri, racconta di un numero significativo di bambini e ragazzi privati di un’esperienza fondamentale per la loro crescita e il loro benessere. Le vacanze, infatti, non rappresentano solo un momento di svago, ma anche un’occasione di condivisione familiare, di formazione e di scoperta.

Dietro l’impossibilità di concedersi una vacanza si cela spesso una condizione di deprivazione economica, che colpisce in modo particolare le famiglie monoreddito con figli piccoli. Un dato che emerge chiaramente dall’analisi dei comuni italiani: nel 2019, ad esempio, ad Andria oltre un terzo delle famiglie monoreddito aveva almeno un figlio con meno di 6 anni.

Se a questo si aggiunge l’incidenza dei contribuenti a basso reddito, il quadro che si delinea è quello di un’Italia a due velocità, dove la possibilità di concedersi una vacanza diventa un lusso per pochi.

È importante sottolineare come questi dati, basati sul reddito dichiarato, vadano letti con cautela, tenendo conto dell’impatto dell’evasione fiscale e delle differenze di costo della vita tra le diverse aree del paese.

Tuttavia, la rinuncia alle vacanze rappresenta un campanello d’allarme che non può essere ignorato. Un segnale di disagio sociale che colpisce soprattutto i più piccoli, privati di un’esperienza fondamentale per la loro crescita e il loro sviluppo.

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