Covid, prolungare le vacanze di Natale e recuperare i giorni a Giugno, la proposta. Bianchi e Draghi: misura errata, sistema regge
L’ipotesi inizialmente è stata avanzata dal sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri: “Se i contagi arriveranno a quota 100mila al giorno dovremo ritardare di due settimane la riapertura della scuola dopo Natale”, ha detto nel pomeriggio del 21 dicembre.
Prolungare vacanze, ma recupere lezioni perse
Palla lanciata da Sileri e colta anche da Giorgio Palù, virologo dell’università di Padova e presidente dell’Aifa, che ieri durante una intervista a Sky Tg24 è intervenuto sull’argomento. “Se dobbiamo allungare il periodo delle vacanze? Sì se c è la possibilità di recuperarle successivamente“.
Lo stop di Bianchi e Draghi
Dichiarazioni che hanno subito scosso l’opinione pubblica, tanto da richiedere un primo stop da parte del Ministro Bianchi già nella prima mattina del 22 dicembre: “È sbagliata la misura di prolungamento delle vacanze natalizie, la scuola è il comparto della nostra società che con più passione e capacità ha risposto all’invito alla vaccinazione”.
“Allo stato attuale, su base nazionale, i positivi dentro alle scuole sono ancora un numero limitato, ben sotto all’1%, come le classi in quarantena – 10mila ma su 400mila – spiega – il problema è cosa accade fuori scuola”.
A rafforzare la posizione di Bianchi ci ha pensato il presidente del Consiglio Mario Draghi, che nel corso della conferenza stampa di fine anno ha detto: “Domani non valuteremo il prolungamento delle vacanze scolastiche, il ministro Bianchi è stato chiaro nelle scorse ore”. Poi su eventuali nuove chiusure ha assicurato: “Sono consapevole delle sofferenze dei giovani a causa delle restrizioni faremo di tutti per evitare che quella esperienza della didattica a distanza si ripeta”. E ancora: “occorre prendere precauzioni, la prima cosa da fare è uno screening negli istituti, e su questo Figliolo si è messo al lavoro, poi serve il testing e la vaccinazione di tutti, e anche dei bambini oggi”.
A traino di questa posizione anche la sottosegretaria all’Istruzione Barbara Floridia, che ha fatto il punto della situazione in un‘intervista ad Orizzonte Scuola: “Al momento il numero di classi in dad è aumentato ma è ancora basso, segno che le misure di sicurezza e di prevenzione funzionano. Il sottosegretario Sileri in realtà non ha parlato di un ricorso generalizzato alla misura di posticipare il rientro dei ragazzi dopo le feste, ma che bisogna valutare in base ai dati disponibili e vagliare le possibili soluzioni da percorrere. Dunque se in casi specifici e circoscritti posticipare il rientro può essere ritenuto utile, allora può essere una soluzione da valutare. Ma al momento non è una misura all’ordine del giorno.
Per Antonello Giannelli, presidente ANP, l’allungamento delle vacanze natalizie in chiave anti covid “è una decisione di ordine sanitario che va presa dall’autorità sanitaria ad esito dell’analisi su ciò che sta accadendo. Al momento non è da considerare alcuna chiusura generalizzata che sarebbe un lockdown per la scuola, ammesso ovviamente che le autorità sanitarie non lo reputino opportuno“,
Secondo il numero uno dell’associazione presidi, al momento è “necessaria attenzione, ma non più di tanta preoccupazione perché la situazione rispetto all’anno scorso è notevolmente migliore grazie alla positiva influenza delle vaccinazioni che tiene basso il numero dei contagi“.
Le Regioni potrebbero allungare poco le vacanze
Potrebbe esserci comunque un breve prolungamento delle vacanze: infatti, le Regioni, però, secondo le ultime indiscrezioni, potrebbero decidere, in maniera compatta di far ritornare tutti in classe non più il 7 gennaio (venerdì), ma il 10 gennaio (lunedì). A dir la verità questo è già previsto in molti territori (come la Puglia, il Piemonte o la Campania) e singole realtà locali. Le altre Regioni, però, potrebbero decidere il prolungamento breve delle vacanze sulla base dei dati epidemiologici delle diverse zone. Se gli enti locali dovessero decidere in questa direzione, non è previsto alcun recupero né da parte del personale docente né a favore degli studenti.
Screening nelle classi e mascherine ffp2
Al rientro però potrebbero esserci alcune piccole novità per quanto riguarda la sicurezza a scuola: da un lato “in merito al tracciamento e al raccordo con le Asl, si è trovata una intesa con la struttura commissariale per aiutare i territori a effettuare lo screening nelle classi”, annuncia Barbara Floridia.
Dall’altro spunta l’ipotesi di distribuire mascherine ffp2 nelle scuole: “sicuramente le ffp2 sono più protettive, mi sembra un’ottima idea usarle nelle scuole“, dice ancora Antonello Giannelli, che però avverte: “Ma deve essere la struttura commissariale a fornirle al posto di quelle chirurgiche dato che come dicono i medici arginerebbero la diffusione del virus“.
Anche il premier Draghi non nasconde l’ipotesi: “Dobbiamo difendere la normalità raggiunta. Significa niente chiusure, scuola in presenza, socialità soddisfacente. Per farlo bisogna prendere precauzioni. Per esempio l’uso di mascherine Ffp2″