Niente debiti formativi, in una scuola milanese nessun giudizio in sospeso
L’istituto tecnico Maxwell di Milano può vantare un piccolo record: a settembre si inizierà l’anno scolastico senza giudizi sospesi.
A raccontare il tutto a Il Giorno, il preside dell’istituto che tiene a precisare come quest’assenza di studenti con debiti formativi non equivale a dire che i prof sono stati di manica larga e neppure bocciature a catena, “significa essere chiari con gli studenti e con le loro famiglie”.
Piuttosto, da tre anni infatti sono stati votati e approvati (entrando nel piano dell’offerta formativa 2022/25) dei criteri molto precisi, al quale deve attenersi il consiglio di classe, che resta l’ultimo giudice.
In buona sostanza, al Maxwell di Milano si viene bocciati quando si hanno più di due insufficienze o nel caso di due materie insufficienti se una delle due era insufficiente anche l’anno precedente e non è stata recuperata.
“Non ha senso dare un giudizio sospeso se si sa già che è praticamente impossibile recuperare in un mese o due tutte le materie – sottolinea Tornaghi – e non funziona neppure dare un debito perché ’così almeno qualcosa studierà’, tenendo in sospeso studente e famiglia”.
Potrà essere ammesso invece alla classe successiva uno studente per il quale erano state proposte un’insufficienza o due insufficienze non gravi, lo stesso criterio che viene utilizzato per l’ammissione agli esami di Stato.
Tuttavia, lo studente in questione durante l’anno dovrà superare una prova e sarà uno degli elementi cruciali a giugno dell’anno prossimo. Negli altri casi si può avere un giudizio sospeso.
“L’anno scorso erano due, entrambi nel liceo delle scienze applicate, quest’anno zero ma non è detto che l’anno prossimo replicheremo questi dati – ricorda il dirigente Tornaghi –: il giudizio è sospeso se il consiglio di classe ha la ragionevole convinzione che la lacuna può essere davvero recuperata, concentrandosi su di essa alla fine delle lezioni. Altrimenti meglio essere espliciti fin da giugno che dare l’illusione di poter recuperare a settembre”.
Un sistema che a quanto pare ha trovato l’apprezzamento anche delle famiglie. Sintomo di ciò la riduzione dei ricorsi.