Niente compiti per le vacanze? Gli studenti: “Siamo favorevoli. Ma non perchè siamo lavativi”
Nei giorni scorsi ha sollevato un vero dibattito la circolare dell’assessora della provincia di Trento Gerosa che invitava gli insegnanti a non assegnare i compiti per le vacanze. Gli studenti hanno un loro punto di vista.
Su L’Adige, intervista a Matteo Bonetti Pancher, presidente della Consulta provinciale degli studenti, che spiega a tal proposito: “non vorremmo fermarci a un sì o un no. Il ragionamento è più ampio e riguarda il volere passare da una scuola delle prestazioni a una scuola della crescita“.
“Il dibattito – prosegue – si basa su un paradosso, ovvero che uno studente possa dedicarsi ad altre cose – sport, amici, volontariato, ozio – solamente quando è in vacanza. Invece non dovrebbe essere così. I compiti non vanno visti solo come un peso o una punizione e il nostro “no” non è legato al voler lavorare, quindi studiare, meno. Riguarda più in generale la nostra vita e il nostro benessere psicologico”.
Il rappresentante degli studenti racconta anche: “La possibilità per i ragazzi di dedicarsi anche a relazioni e sport andrebbe garantita sempre. Tantissimi studenti abbandonano lo sport agonistico per carichi eccessivi di studio, perché non riescono a conciliare i tempi degli impegni. E di sport, così come dei percorsi di volontariato extra scuola, o delle attività teatrali o musicali spesso non si tiene conto nemmeno nei crediti formativi. Tutte quelle attività vengono percepite come qualcosa di esterno alla scuola, che non riguarda i professori. Questo perché la scuola attuale punta sulle nozioni”.
E ancora: “Crediamo che sia tutta una questione di buon senso. E questo diritto giova a tutti, studenti e docenti. La circolare è arrivata, ha aperto la discussione e il confronto, ma noi speriamo sia il punto di partenza per arrivare a una norma, che dica come e quando certi strumenti vanno utilizzati“.