Nicola Lagioia scrive a Valditara: “Criticare un ministro con ironia è un diritto. La querela rischia di intimidire”

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Nicola Lagioia risponde al Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, sulle pagine de La Stampa, in merito alla querela per diffamazione annunciata dal ministro nei confronti dello scrittore.

Lagioia difende il suo diritto di critica, ribadendo di non aver mai messo in dubbio la competenza linguistica del ministro, ma di aver semplicemente giudicato “scritto male” un suo tweet.

Lo scrittore sottolinea come la libertà d’opinione sia sacra e come la critica, anche attraverso l’ironia e il paradosso, sia un diritto fondamentale, soprattutto quando si tratta di figure pubbliche.

“Un ministro contro un cittadino: la querela rischia di intimidire”

Lagioia cita esempi illustri di critica letteraria, come Nabokov su Dostoevskij e Woolf su Joyce, per sottolineare come il giudizio stilistico sia legittimo e non debba essere interpretato come un’offesa personale.

Lo scrittore si rivolge direttamente a Valditara, esprimendo la preoccupazione che un’azione legale da parte di un ministro contro un privato cittadino possa avere un effetto intimidatorio sulla libertà di espressione.

Lagioia conclude la sua lettera affermando che la sproporzione di forze tra le parti rischia di soffocare il dibattito pubblico.

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