Nencini (PSI): restituire centralità alla figura del docente. Riforma reclutamento, aumento stipendio, percorsi abilitanti

Comunicato – “ Il parere sul Recovery Plan espresso dalla VII ^Commissione, che ho steso in sintonia con i capigruppo, raccoglie molte indicazioni figlie del lavoro delle associazioni e dei sindacati. Le risorse investite sono cospicue ma troppe ancora le criticità nel nostro sistema di istruzione rispetto agli obiettivi”. Così il Senatore Riccardo Nencini, Presidente della Commissione Istruzione e Cultura.
Le proposte formulate al PNRR sono numerose e articolate.
Attraverso l’istruzione si rimuovono gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona e l’effettiva partecipazione alla vita sociale, l’obiettivo è migliorare le conoscenze e le competenze degli studenti e favorirne l’integrazione nella società.
E’ la ragione per la quale “destino fisico” della scuola e rinnovamento dei contenuti educativi non possono essere separati come avviene nel PNRR, carente di una visione d’insieme. Innovazione didattica e riorganizzazione devono procedere assieme.
“Per assicurare la giusta efficacia è necessario quindi – prosegue il sen. Nencini- riordinare i processi di formazione, reclutamento e carriera degli insegnanti , allo scopo di valorizzarne la figura, e qui entrano in campo le riforme. Il tema dei precari e dei supplenti va affrontato urgentemente e risolto, inclusi i meccanismi concorsuali, diminuendo i percorsi di accesso all’insegnamento. E’ necessario rendere sistematici i corsi abilitanti, penso al sostegno per rafforzare l’inclusione e al diritto allo studio, e non basta.
Si rafforzi poi l’investimento nella didattica digitale e nella formazione continua del personale scolastico (cui sono destinati 420 milioni di euro, di cui 390 per progetti già in essere: troppi pochi) e si individui un’iniziativa progettuale rivolta alla formazione iniziale per i docenti delle secondarie, tenuto conto che alla laurea magistrale deve seguire la formazione didattica (il tema è ignorato nel PNRR e le risorse previste risultano inadeguate). Nell’ambito della formazione iniziale, occorre che l’apprendimento teorico e la formazione pratica dei futuri insegnanti si sviluppino in parallelo: studio e tirocinio in aula. Si segnala l’esigenza che, nell’ambito di tali interventi, sia assicurata la necessaria attenzione alle esigenze di allievi e
studenti con disabilità nelle scuole e nelle università.
Si restituisca centralità e continuità alla figura del docente mettendo fine alla sarabanda di precari e supplenti, prevedendo una riforma delle modalità di reclutamento, inclusi i meccanismi concorsuali, che riattivi i percorsi abilitanti; valorizzare la figura professionale del docente anche attraverso un indispensabile aumento retributivo per gli insegnanti e una progressione di carriera correlata all’assunzione crescente di responsabilità e alle valutazioni di merito;
Si rafforzino gli investimenti per l’inclusione e il contrasto all’abbandono e alla dispersione scolastica e si prevedano misure volte a ridurre il numero degli alunni per classe, ad aumentare i plessi, in particolare nelle zone svantaggiate e meno popolose, alla creazione di nuovi poli scolastici che ospitino dalle classi primavera fino alla scuola secondaria di primo grado, a potenziare la presenza e diffusione sul territorio nazionale di asili nido e scuole dell’infanzia anche ricorrendo al sostegno delle scuole paritarie, a semplificare le forme di reclutamento degli insegnanti garantendo la continuità per gli studenti e la
territorialità per gli insegnanti, a prevedere presìdi medici nelle scuole;
“Disponiamo inoltre -prosegue Nencini- di un patrimonio edilizio di 40.000 edifici dall’età media superiore ai 53 anni e gravi carenze sul piano della sicurezza, della sostenibilità ambientale e della qualità. E’ necessario investire risorse nell’adeguamento e nella costruzione di nuovi edifici scolastici adeguati alle finalità di una scuola innovativa e alla riduzione degli alunni per classe.”
Promuovere la diffusione della cultura italiana, attraverso la realizzazione di piattaforme digitali sia per la formazione e l’aggiornamento dei docenti di lingua italiana che per fornire corsi di lingua; infine, iniziative volte al rafforzamento dei dipartimenti di italianistica presso le università straniere;
Si preveda l’istituzione di un’unica Rete di interconnessione nazionale dell’istruzione che assicuri il coordinamento delle piattaforme, dei sistemi e dei dati tra scuole, uffici scolastici regionali e ministero.
Conclude Il Presidente Nencini- “Queste sono alcune delle osservazioni approvate in Commissione. Settembre è vicino e noi dobbiamo recuperare il tempo perduto dai nostri ragazzi a causa della pandemia e della chiusura delle scuole. Ci sono migliaia di docenti che attendono con fiducia che si modifichi il vincolo quinquennale per la mobilità e si proceda all’avvicinamento di tanti che in questo periodo hanno vissuto in piena pandemia, lontano dalle famiglie e dai figli. Così anche per numerosi dirigenti scolastici che chiedono da tempo la deroga al triennio per la mobilità interregionale. Questo è il momento per definire
un quadro che dia maggiore stabilità e continuità al mondo della scuola, che da troppi anni produce precariato, cosa che lo Stato non può più permettersi”.