Nelle scuole di montagna fa già freddo: in classe con 4-5 gradi, ma i termosifoni si potranno accendere solo a fine ottobre

Nelle scuole di montagna fa già freddo. Presidi e insegnanti stanno contattando i sindaci per fare presente il problema e chiedere la possibilità di ottenere delle deroghe alla volontà del Ministero della Transizione Ecologica che prevede la prima accensione dei termosifoni non prima del 22 ottobre.
Accade, ad esempio, a Olmo al Bremo e Lenna, in provincia di Bergamo
“Gli insegnanti del plesso scolastico di Olmo, al quale afferiscono dieci comuni della Valle Brembana – spiega il sindaco Carmelo Goglio a Bergamo News – mi hanno chiesto di poter accendere il riscaldamento per non lasciare gli studenti al freddo, considerando che per diverse mattine la temperatura è scesa tra i quattro e cinque gradi. Gli altri anni – prosegue – non c’erano limitazioni di questo tipo, ma adesso siamo stati inseriti nella zona ‘E’. Il problema – secondo il sindaco – è che la norma non tiene conto del fatto che ci sono zone a 500 metri fredde come zone a mille metri, perché meno esposte al sole. È senz’altro il caso di Olmo al Brembo, vista la particolare morfologia del territorio”.
Se queste sono le temperature registrate a settembre, il timore è che, da qui al 22 ottobre, la situazione possa peggiorare: “Per natura gli ambienti ampi come le scuole sono più difficili da tenere riscaldati, a volte si tratta di edifici datati con una dispersione di calore non indifferente. Personalmente ritengo il problema serio e sono convinto che andrebbe previsto qualcosa per ridurre il disagio degli studenti”.
“Abbiamo lo stesso problema – conferma il sindaco di Lenna Jonathan Lobati, che come anticipato, ricade nella medesima fascia ‘E’ -. Sappiamo che è un periodo estremamente delicato per il caro bollette, ma anch’io sono stato contattato dagli insegnanti. Sono stati fatti degli interventi di efficientamento energetico, ma le temperature fredde si fanno e si faranno comunque sentire”.