Nelle scuole 2.0 gli studenti sono più bravi in italiano e matematica e fanno meno assenze

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L'INDIRE ha presentato uno studio sulla tecnologia e la didattica in occasione del primo forum sulla scuola del futuro. 

L'INDIRE ha presentato uno studio sulla tecnologia e la didattica in occasione del primo forum sulla scuola del futuro. 

Secondo i risultati, la tecnologia fa bene alla didattica, il computer o il tablet sul banco sono un buon aiuto per i ragazzi; studiano meglio gli allievi delle classi 2.0 e delle scuole 2.0, si ha anche meno dispersione scolastica con gli istituti collegati wi-fi, voti più alti in italiano e in matematica, più accessi all'università. 
 
L'INDIRE ha selezionato per la sua ricerca gli istituti scolastici secondari superiori in cui più dell'80 per cento degli studenti  fanno un uso didattico quotidiano di computer portatili o altri device mobili. I questionari online sono stati compilati in 9 licei, 8 istituti tecnici e 2 istituti professionali per un totale di 14.152 studenti e 1.273 docenti: in queste scuole i netbook o i tablet vengono utilizzati in tutte le discipline e per più del 50 per cento delle ore di didattica; i prof usano, oltre alla lezione forntale, anche una didattica integrata con la Rete.
 
Anche i tassi di abbandono delle scuole al centro della ricerca migliorano, attestandosi fra lo 0 e l'8 per cento, contando anche un numero minore di assenze. Chi studia in queste classi ha profitti superiori in matematica e italiano. Nei nove licei del campione, una percentuale alta di studenti passa all'università: tra il 60 e il 90 per cento a fronte di dati provinciali che si attestano al 50 per cento. 

I computer vengono acquistati dalle famiglie con sconti e convenzioni oppure tramite finanziamenti previsti dai progetti Scuole 2.0 e Generazione web.

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