Negli ultimi 5 anni l’età pensionabile spostata in avanti di un decennio, Anief: per i docenti vittime dello stress da lavoro è un’ingiustizia colossale

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Anief – “Nell’ultimo quinquennio le riforme sulla quiescenza hanno allungato di dieci anni l’uscita dal lavoro. E andrà sempre peggio: dal 2050, i neo-assunti potranno andare in pensione dopo 70 anni o 46 anni e mezzo di contributi. Eppure, l’Italia ha già superato il record mondiale di età dei docenti: più della metà ha oltre 50 anni, solo lo 0,5% ne ha meno di 30. Intanto gli anni passano e attualmente siamo arrivati a Quota 102”.

A dirlo è stato Andrea Messina, segretario generale Anief, nel corso di un webinar incentrato sul tema della mancata considerazione del burnout degli insegnanti e dell’importanza di andare in pensione con ‘Quota 96’.  Prossimo incontro su mobilità e assegnazione provvisoria annuale con la segretaria generale Daniela Rosano; per partecipare, cliccare qui

Per rivedere l’incontro cliccare qui

I DETTAGLI DEL WEBINAR

Le norme che regolano l’accesso alla pensione vanno cambiate. E di molto. Su questo tema, il segretario generale ha affermato che “da quota 96 in vigore fino a qualche anno fa si sta andando verso quote ben oltre i 100 anni tra età e contributi: tutto questo è inammissibile, ancora oggi in Germania si ha diritto all’assegno di quiescenza con soli 27 anni di contributi e senza riduzioni. E non dimentichiamo che in Italia si continua a violare il principio della parità retributiva, anche perché lo Stato paga soltanto contributi figurativi, mentre trattiene una quota nelle buste paga per corrispondere le pensioni”.

“Ma nella maggior parte di Paesi a noi vicini – ha aggiunto il segretario generale Anief – i requisiti richiesti sono decisamente più bassi: in Francia, ad esempio, l’età minima di pensionamento pur essendo stata innalzata è comunque stata fissata a 62 anni, mentre ci sono altri paesi – come Polonia e Cipro – dove l’età minima per lasciare il lavoro in cambio di una pensione piena al completamento del numero di anni di servizio svolti, senza decurtazione, è fissata a 55 anni. In molti altri paesi, come Belgio, Danimarca, Irlanda, Grecia, Spagna e Lussemburgo, allo stesso modo, è possibile ottenere una pensione piena al completamento del numero di anni di servizio richiesti”.

“Il processo di indebolimento italiano delle pensioni – ha continuato Messina – non è però attuale: tutto ha inizio nel 1999, quando la vecchia liquidazione venne tagliata della metà per i neoassunti. Poi è stato un lento peggiorare”. Fino a giorni nostri, con “Quota 102” introdotta per un solo anno. Con il riscatto della laurea che continua ad essere attuato interamente a spese, tra i 20mila e i 40mila euro, dei lavoratori, anziché dello Stato.

GLI INCONTRI CON ANIEF

Per consultare il calendario con i prossimi incontri, cliccare qui. Si ricorda che è possibile seguire i webinar anche sulla pagina Facebook del sindacato.

Il prossimo incontro si svolgerà mercoledì 23 marzo – a partire dalle ore 18.30 – e sarà tenuto dalla segretaria generale Anief Daniela Rosano, la quale affronterà la questione mobilità e assegnazione provvisoria annuale.

DETTAGLI DEL WEBINAR DI MERCOLEDÌ 23 MARZO

Data: mercoledì 23 marzo 2022, 18.30-19

Titolo: Mobilità e assegnazione provvisoria annuali       

Relatore: Daniela Rosano, segretaria generale Anief     

Link: https://register.gotowebinar.com/register/4113356983878779403

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