Negare la Carta del docente ai precari rischia di compromettere il buon andamento dalla PA: a Treviso altri 1.000 euro assegnati a un supplente grazie ai legali Anief
Negare la Carta del docente ai precari significa compromettere il buon andamento dell’amministrazione pubblica: lo ha ribadito il tribunale del lavoro, stavolta di Treviso, che ha accordato il ricorso di un docente che ha presentato il ricorso, assistito dai legali Anief, perché non ha potuto aggiornarsi professionalmente alla pari dei colleghi di ruolo.
Il giudice gli ha dato piena ragione, assegnandogli i 1.000 euro negati dall’amministrazione scolastica, e ricordando quanto espresso dal Consiglio di Stato in merito con la pronuncia 1842/22: “ha affermato che tale sistema collide –anche- con il principio di buon andamento della PA in quanto “è evidente la non conformità ai canoni di buona amministrazione di un sistema che, ponendo un obbligo di formazione a carico di una sola parte del personale docente (e dandogli gli strumenti per ottemperarvi), continua nondimeno a servirsi, per la fornitura del servizio scolastico, anche di un’altra aliquota di personale docente, la quale è tuttavia programmaticamente esclusa dalla formazione e dagli strumenti di ausilio per conseguirla”. Nella sentenza, inoltre, si fa rifermento alla posizione favorevole anche della Corte di Cassazione con sentenza 29961/23 e dell’Ordinanza della Corte di Giustizia europea del 2022.
IL COMMENTO DEL PRESIDENTE ANIEF
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ricorda che “presentare ricorso gratuito con Anief per recuperare la Carta del docente è un atto di buon senso che dovrebbe decidere di portare avanti chiunque abbia svolto negli ultimi cinque anni una supplenza di almeno 150-180 giorni o fino al termine delle lezioni. Oltre che recuperare fino a 2.500-3.000 euro in un un’unica soluzione, il docente precario o ex supplente realizza un importante obiettivo di giustizia sulla parità di trattamento del personale in servizio”.
LE CONCLUSIONI DELLA SENTENZA DI TREVISO
P.Q.M.
definitivamente pronunciando, ogni altra domanda rigettata
Condanna il Ministero convenuto a mettere a disposizione del ricorrente l’importo di €1000,00 tramite Carta elettronica per l’aggiornamento e formazione del personale docente ed al pagamento delle spese processuali sostenute dal ricorrente che liquida in 372,00 oltre oneri di legge per
competenze professionali ed €21,50 per C.U.con distrazione a favore dei procuratori dichiaratisi antistatari.
Treviso, 17/1/24 Il G.L.