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Naspi: spetta se il disoccupato è titolare di partita Iva?

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Naspi

Posso richiedere la Naspi se sono anche titolare di Partita IVA? Vediamo cosa prevede la normativa di riferimento.

E’ possibile richiedere la Naspi se al momento della perdita del lavoro con contratto subordinato si è anche titolari di Partita Iva? Esistono dei limiti che consentono di percepire la Naspi anche se, oltre ad essere disoccupati, si è lavoratori autonomi? Vediamo cosa prevede la normativa di riferimento rispondendo alla domanda di una lettrice che ci scrive:

Spettabile Orizzonte Scuola, Sono un’insegnante di Italiano per stranieri (classe A023)che ha operato a pieno ritmo con PIVA prima del Covid x 24 anni.Avendo guadagnato meno di 5000€uro durante gli ultimi due anni di pandemia, mi sono decisa ad inviare le MAD (ben 300…) lo scorso settembre ed ho ottenuto un incarico annuale in un liceo di Roma in qualità di insegnante di sostegno.Ho preso servizio a metà novembre e terminerò il mio incarico in giugno.Non ho dismesso la PIVA sperando che il prossimo anno il settore del turismo educativo riprenda.
Mi chiedevo se avrò diritto alla Naspi per i mesi estivi pur avendo ancora in essere la P IVA o se sono obbligata a chiuderla.C’è forse un tetto massimo di guadagno annuale come libero professionista che mi consente comque di richiedere la Naspi?
Chiaramente,data l’instabilità del periodo contingente io spero di essere nuovamente confermata nello stesso liceo o iniziare la mia attività da free lancer a pieno ritmo dopo l’estate ma devo valutare ogni evenienza e fare un minimo di programmi dato il difficile momento storico.
Vi ringrazio in anticipo per una Vostra cortese risposta in merito.
Cordialmente

Naspi, spetta con Partita Iva aperta?

La Naspi spetta anche se il lavoratore disoccupato è titolare di partita IVA già esistente prima del verificarsi dello stato di disoccupazione. Importante, per avere diritto all’indennità, in ogni caso, che il reddito annuo presunto dall’attività di lavoro autonomo sia inferiore a 4800 euro l’anno.

Nella circolare INPS 94 del 12 maggio 2015, al punto 2.10.b, si legge “In caso di svolgimento di attività lavorativa in forma autonoma, di impresa individuale o parasubordinata, dalla quale derivi un reddito inferiore al limite utile ai fini della conservazione dello stato di disoccupazione, il soggetto beneficiario deve informare l’INPS entro un mese dall’inizio dell’attività, o entro un mese dalla domanda di NASpI se l’attività era preesistente, dichiarando il reddito annuo che prevede di trarre da tale attività.”.

Il reddito da lavoro autonomo per la conservazione dello stato di disoccupazione è pari a 4800 euro. Non è l’essere titolari di partita IVA che esclude dalla possibilità di poter fruire della Naspi, quindi, ma il reddito prodotto. Importante, in ogni caso, presentare all’INPS la dichiarazione del reddito presunto che dovrebbe derivare dall’attività di lavoro autonomo, in caso di partita IVA esistente la dichiarazione va resa in sede di domanda di Naspi.

Per rispondere alla sua domanda, lei avrà diritto alla Naspi senza essere obbligata a chiudere la partita IVA a patto che  nel corso del 2022 da tale attività derivi un reddito inferiore ai 4800 euro l’anno.

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