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Naspi neo mamma: spetta alla docente a tempo indeterminato che si dimette?

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Naspi alla mamma che si dimette non spetta alle dipendenti della pubblica amministrazione assunte a tempo indeterminato.

La normativa che regola la Naspi prevede che la neo mamma, lavoratrice dipendente, che si dimette nel periodo di tutela abbia diritto all’indennità di disoccupazione. La mamma che lavora, quindi, può decidere di presentare dimissioni tramite Ispettorato del Lavoro, dall’inizio della gravidanza al compimento del primo anno del figlio ed avere, comunque diritto alla Naspi. Ma attenzione. Non a tutte le dipendenti del pubblico impiego è riconosciuto questo beneficio.

Rispondiamo alla domanda di una nostra lettrice che ci scrive:

Buongiorno.Sono un’insegnante a tempo indeterminato.
Mia figlia compirà un anno il 14 aprile.
Mi sono informata al sindacato per quanto riguarda la possibilità di licenziarmi entro il primo anno del bambino.
Il sindacato si è consultato con il Caf, il patronato e l’INPS e mi ha risposto che i dipendenti pubblici a tempo indeterminato non ne hanno diritto.
La mia domanda è: è vera questa risposta che mi è stata data?
Se non fosse vera, dovrei dare preavviso di alcuni mesi (se si quanti?) oppure è sufficiente che la richiesta venga effettuata entro il primo anno di vita di mia figlia? E quale procedura dovrei seguire?
Ringrazio per la possibilità di poter avere chiarezza da voi.
Rimango a disposizione.

Naspi neo mamma pubblico impiego

Con la circolare 94 del 12 maggio 2015 l’INPS fornisce tutte le indicazioni per fruire della Naspi, la Nuova prestazione di assicurazione sociale per l’impiego.

Nella circolare l’istituto specifica che “Le disposizioni relative alla NASpI non si applicano nei confronti dei dipendenti a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni”. Nel pubblico impiego, quindi, possono fruire della Naspi solo i lavoratori a tempo determinato che, alla scadenza del contratto di lavoro, possono chiedere indennità di disoccupazione.

Al punto  2.2 della circolare, vengono elencati i beneficiari dell’indennità e tra questi rientrano le donne che si dimettono nel periodo tutelato di maternità (da 300 giorni prima della data presunta del parto al compimento del primo anno di vita del bambino). Ed in questo caso la neo mamma non è tenuta a rispettare il periodo di preavviso. Ma anche in questo caso sono escluse dalla fruizione del dipendenti a tempo indeterminato del pubblico impiego.

Nel suo caso, quindi,essendo insegnante a tempo indeterminato la Naspi non le spetta né in caso di dimissioni durante il periodo di tutela per la maternità né in malaugurato caso di licenziamento. Quello che le ha detto l’INPS, quindi è vero e l’indennità non le spetta.

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