Naspi e prestazione occasionale: serve comunicazione all’INPS?

La prestazione occasionale con ritenuta d’acconto è interamente cumulabile con la Naspi a patto di non superare determinati limiti.
I beneficiari di Naspi possono anche, all’interno di certi limiti, svolgere attività lavorativa sia subordinata che autonoma. Ovviamente in alcuni casi il lavoro è pienamente cumulabile con la Naspi, in altri, invece, i redditi percepiti comportano una riduzione dell’assegno mensile spettante e l’obbligo di comunicare all’INPS l’inizio dell’attività e gli importi presunti che si percepiranno.
Rispondiamo ad una nostra lettrice che chiede:
Buongiorno,vorrei porvi un quesito.
Sto attualmente percependo la disoccupazione Naspi; se dovessi accettare un lavoro occasionale (ritenuta d’acconto) per un compenso lordo inferiore ai 3000€ annui, devo comunicare tale servizio lavorativo all’INPS?
In attesa di una vostra cortese risposta vi porgo i miei saluti.
Naspi e prestazione occasionale
Il lavoro occasionale negli ultimi anni ha preso piede e sempre più spesso viene proposto. Proprio per questo motivo appare determinante stabilire quando un lavoro senza contratto può essere definito occasionale ed essere cumulato con la Naspi o, quindi, invece comporta una riduzione dell’indennità.
Per capire fino in fondo la questione è necessario comprendere di cosa si tratta quando parliamo di prestazione occasionale. Per essere considerata occasionale una prestazione deve portare a percepire compensi inferiori ai 5mila euro l’anno e non possono essere percepiti importi superiori ai 2500 euro per ogni committente.
In questo caso i redditi derivanti dalla prestazione occasionale sono interamente cumulabili con la Naspi , così come chiarisce la circolare INPS 174 del 23 novembre 2017: “I compensi percepiti per attività rientranti nelle prestazioni occasionali (art. 54-bis del decreto legge n. 50/2017) non incidono sullo stato di disoccupazione; ragion per cui se il soggetto è beneficiario della NASpI, può svolgere prestazioni di lavoro occasionale nel limite di 5.000 euro annui. Entro detto limite, l’indennità NASpI è interamente cumulabile con i compensi. Inoltre, il soggetto non è tenuto a comunicare all’Inps il compenso derivante dalla predetta attività. (circolare INPS n. 174, del 23 novembre 2017).”
Diverso, invece, il discorso per il lavoro autonomo occasionale che a differenza della prestazione occasionale, è caratterizzato dalla mancanza di subordinazione e di coordinamento da parte del committente, per il quale vi è compatibilità fino a redditi annui di 4800 euro ma con riduzione dell’indennità pari all’80% del compenso percepito. In questo caso la comunicazione del con il modello Naspi COM va effettuata all’INPS.
Deve, quindi, stabilire di quale lavoro occasionale si tratta prima di capire se la presentazione del modello Naspi COM è necessaria oppure no.
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