Naspi e nuovo lavoro: come comportarsi con l’INPS

Come deve comportarsi il lavoratore in Naspi che inizia a svolgere lavoro a chiamata senza obbligo di risposta? In che tempistiche bisogna dare comunicazione all’INPS?
Buongiorno
sono un lavoratore dipendente (autista NCC) con contratto a chiamata senza obbligo di risposta.
Sto percependo la Naspi dall’aprile scorso in quanto è terminato il lavoro in Marzo causa Covid.
Avrei la possibilità di fare qualche giornata sporadica di lavoro (sempre a chiamata) con la solita azienda e mi domandavo se è possibile e come si deve procedere con l’Inps (devo fare la comunicazione ed in che tempistica?) senza perdere il diritto alla Naspi.
Spero di essere stato chiaro.
Vi ringrazio anticipatamente.
Cordiali saluti
Qualora il lavoratore in Naspi trovi nuova occupazione vi è la possibilità di conservare, oltre al rapporto di lavoro, anche l’indennità di disoccupazione a patto che il nuovo rapporto di lavoro non sia con contratto a tempo indeterminato, non superi i 6 mesi di durata e non produca redditi superiori agli 8mila euro se rapporto subordinato (4800 euro per lavoro autonomo).
In ogni caso il lavoratore è tenuto a comunicare all’INPS, entro 30 giorni dall’inizio del nuovo lavoro, quanto prevede di guadagnare con la nuova occupazione.
L’INPS con la circolare numero 142 del 2015 ha chiarito che in caso di lavoro intermittente senza obbligo di risposta l’indennità viene sospesa solo per le giornate di lavoro effettivamente prestato. Per i giorni non lavorati, invece, la Naspi viene erogata.
Anche in caso di lavoro a chiamata senza obbligo di risposta resta vincolo del lavoratore comunicare all’istituto la previsione di guadagni entro 30 giorni dall’inizio dell’attività.
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