Musica d’autore nelle scuole? Gino Paoli dice sì a patto che venga fatta “nel modo giusto”

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Gino Paoli, icona della musica leggera italiana ormai prossimo ai novant’anni, ha espresso al Corriere della Sera la sua opinione sull’insegnamento della musica d’autore nelle scuole.

Secondo Paoli, introdurre lo studio di questo genere musicale sarebbe positivo, ma a patto che venga fatto “nel modo giusto”.

L’artista ha poi esteso la sua riflessione all’insegnamento della letteratura, sottolineando come i grandi poeti italiani, da Carducci a Pascoli e Leopardi, siano stati spesso “massacrati” dalla scuola, rendendoli “polverosi” agli occhi dei giovani studenti. Solo in età adulta, riscoprendoli, ci si rende conto della bellezza e della profondità che questi autori possono offrire.

Le parole di Paoli trovano un’inaspettata consonanza con le recenti dichiarazioni del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. Durante una visita all’Istituto di istruzione Superiore Bracaglia di Frosinone, il ministro ha espresso la volontà di dare maggiore spazio ad arte e musica nei programmi scolastici, fin dalle scuole primarie. Per raggiungere questo obiettivo, Valditara ha incaricato un gruppo di pedagogisti di riflettere sulle nuove indicazioni nazionali.

Sembra quindi esserci una convergenza di opinioni sulla necessità di dare maggiore spazio all’educazione artistica e musicale nelle scuole italiane. La sfida, come sottolineato da Gino Paoli, sarà quella di trovare il modo giusto per farlo, evitando di trasformare la bellezza dell’arte e della musica in un noioso elenco di nozioni da mandare a memoria.

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