Museo per bambini a Roma, performer vestita da orsacchiotto aggredita colpo con un pugno da un visitatore: 60 giorni di prognosi. La sua difesa: “Pensavo fosse un pupazzo”
Inqualificabile gesto accaduto in un museo per bambini a Roma. Il 13 aprile scorso, una performer impegnata nell’animazione di un orsacchiotto rosa a grandezza umana è stata colpita al volto da un visitatore.
Come segnala il Corriere della Sera, il materiale sintetico e imbottito del costume non è bastato a proteggerla: la donna, attrice, ballerina e insegnante di tip-tap, è caduta a terra sotto gli occhi increduli dei presenti. Il gesto, ripreso da un video che ha rapidamente fatto il giro del web, sembra essere stato compiuto per una bravata, forse premeditata, dato che il visitatore aveva chiesto alla compagna di filmare la scena. Nessuno dei due aveva bambini al seguito, dettaglio che alimenta i dubbi sulla natura volontaria dell’azione.
Prognosi e conseguenze per la lavoratrice
La vittima, assunta con un contratto di collaborazione di 30 giorni e la prospettiva di proseguire fino a ottobre, ha riportato una prognosi di 60 giorni per le lesioni subite, in particolare a uno zigomo. Il responsabile dell’aggressione, come mostrano le immagini, si è subito reso conto della gravità del gesto e ha soccorso la performer. Il visitatore avrebbe poi dichiarato di non essere stato informato che all’interno dei costumi ci fossero persone e che, trattandosi di una mostra per bambini, pensava si trattasse solo di pupazzi animati per abbracciare i visitatori. Rimane comunque inspiegabile la scelta di colpire il costume.
La reazione degli organizzatori
Gli organizzatori hanno espresso “rammarico per l’episodio recentemente avvenuto presso l’esposizione in corso a Roma”. L’evento si avvale di agenzie esterne specializzate per l’ingaggio di performer e figuranti, tra cui la persona coinvolta. L’organizzazione ha precisato di non essere direttamente coinvolta nei rapporti contrattuali tra agenzie e lavoratori, ma ha ribadito la propria vicinanza alla performer e l’impegno a verificare eventuali irregolarità nelle sedi opportune.
