Musei gratis per i docenti, tra promesse e realtà: quando la cultura diventa un lusso per chi insegna
La Domenica al Museo del 7 luglio 2024, la settima dell’anno, ha riacceso i riflettori sull’accessibilità del patrimonio culturale italiano. Mentre queste giornate speciali attirano un vasto pubblico – con oltre 280.000 biglietti gratuiti staccati il 2 giugno – la realtà quotidiana per docenti e studenti presenta sfide significative.
Sulla carta, l’accesso gratuito ai musei statali è garantito a docenti, under 18 e studenti di facoltà umanistiche e artistiche. Tuttavia, la pratica rivela diverse complicazioni. Innanzitutto, la gratuità è limitata ai soli musei statali, escludendo gran parte del patrimonio artistico italiano gestito da comuni o fondazioni. Inoltre, i docenti devono compilare un modulo specifico, firmato dal dirigente scolastico, per dimostrare il loro status. Per i docenti precari, il cui contratto termina a giugno, l’accesso estivo diventa una zona grigia. Non solo. Anche gli ATA, sia a tempo indeterminato che i precari, non sono coinvolti nell’iniziativa e non possono accadere ai musei, alle aree e parchi archeologici ed ai complessi monumentali dello Stato.
Le testimonianze dal campo illustrano le difficoltà concrete. Come segnala il quotidiano Domani con un articolo a cura di Giorgia Grisendi, Manuela Di Furia, insegnante di scuola primaria, racconta di essere stata costretta a pagare il biglietto intero agli Uffizi per aver dimenticato il modulo, nonostante avesse mostrato il cedolino con i suoi dati.
La disparità tra istituzioni complica ulteriormente il quadro. Mentre alcuni musei, come l’Egizio di Torino, non prevedono riduzioni per docenti in visita individuale, altri, come il Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, offrono giornate di ingresso gratuito e mostrano maggiore flessibilità.
La Carta del Docente, che prevede 500 euro annuali per l’aggiornamento professionale, include teoricamente l’accesso a mostre e musei. Tuttavia, come spiega l’insegnante Elisa Carducci, il budget viene spesso esaurito per formazione e materiali didattici, lasciando poco spazio per esperienze culturali.
Le prospettive future non sembrano rosee. Dal prossimo anno scolastico, l’importo della Carta del Docente inizierà a diminuire drasticamente fino al 2028, in controtendenza rispetto alle reali necessità. Inoltre, il Bonus cultura per i 18enni è stato sostituito da misure più restrittive, limitando ulteriormente l’accesso dei giovani alla cultura.
Mentre l’Italia continua ad attrarre turisti stranieri desiderosi di esplorare il suo ricco patrimonio culturale, paradossalmente, docenti e studenti italiani incontrano crescenti difficoltà nell’accedere a queste risorse. La situazione solleva interrogativi sulla valorizzazione della cultura come strumento educativo e sulla reale accessibilità del patrimonio nazionale per coloro che dovrebbero esserne i primi fruitori e promotori.